Guerra, colloquio telefonico tra Macron e Putin: "Il peggio deve ancora venire"

Come riportato dall'Eliseo, in queste ore tra Macron e Putin c'è stato un colloquio telefonico, ove la Russia ha ribadito l'intenzione di prendere il controllo dell'Ucraina.

Guerra, colloquio telefonico tra Macron e Putin: "Il peggio deve ancora venire"

La Russia sta continuando e vuole continuare la propria lotta contro l’Ucraina. Attualmente l’unica speranza di Volodymyr Zelens’kyj, come svelato dal Presidente dell’Ucraina, è quella di provare a imbastire un dialogo con Vladimir Putin, sottolineando comunque di essere molto felice dal comportamento tenuto dall’Unione Europea per aver immediatamente sanzionato i russi in maniera seria e severa.

Intanto in questa guerra continuano a morire decine di civili e, come riportato da alcuni fonti di Kiev, sono 22 i civili uccisi nell’attacco russo al nord della città di Chernihiv. Le forze russe intanto si stanno avvicinando anche a due centrali nucleari chiave nel sud dell’Ucraina, come quella di Zaporižžja.

Il colloquio telefonico tra Emmanuel Macron e Vladimir Putin

Tra Macron e Putin in queste ore c’è stato un colloquio telefonico, durato all’incirca un’ora e mezza, ove viene seguita una chiamata dal presidente francese e Zelensky. Come rivelato da Macron, la Russia non sembra essere intenzionata a fermarsi con la guerra finché non avranno completato tutti i loro obiettivi.

“Il peggio deve ancora venire avrebbe affermato Putin, come riportato dall’Eliseo, durante la conversazione con Macron. La telefonata sarebbe stata voluta dallo stesso presidente russo per: “Informarlo sulla situazione e sulle sue intenzioni nel quadro del dialogo che Mosca e Parigi continuano a mantenere”. L’obbiettivo della Russia resta quella di conquistare tutta l’Ucraina, continuando la sua lotta contro i nazionalisti senza nessun tipo di compromessi.

In questa telefonata vengono poi spiegati i motivi dietro la decisione di Putin nell’attaccare l’Ucraina: “Il rifiuto degli ucraini di applicare gli accordi di Minsk e la denazificazione dell’Ucraina” e secondo il presidente russo che questo attacco è anche responsabilità degli occidentali che, secondo Putin, si comportano nella ex Jugoslavia, con i bombardamenti di Belgrado.

Infine ribadisce di essere disponibile al negoziato, sottolineando però che: “Se gli ucraini non lo accettano con metodi politici e diplomatici, lo otterremo per via militare. La campagna subirà adattamenti via via che gli obiettivi saranno raggiunti. Ordinerei una sospensione delle operazioni soltanto se gli ucraini accettassero le condizioni.

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