Grecia: emergenza sanitaria per oltre 100 profughi in tenera età

Nell'isola greca di Lesbo sono arrivati 8.500 rifugiati in due mesi. Il campo profughi di Moria è al collasso e cure mediche urgenti sono necessarie per oltre 100 bambini.

Grecia: emergenza sanitaria per oltre 100 profughi in tenera età

Lesbo è un’isola greca situato nell’Egeo nordorientale. Le recenti crisi in Medio Oriente hanno causato una migrazione di massa della popolazione siriana e afgana. Moria è un campo profughi che potrebbe ospitarne 3.000 ma, attualmente, ne sono ammassati oltre 13.000 e le condizioni igienico-sanitarie sono a dir poco precarie; la maggioranza ha un’età compresa tra i 7 e i 12 anni.

Oxfam, organizzazione che si impegna nella lotta alla povertà globale, ha rilasciato un nuovo report in cui la situazione fotografata è disastrosa. A tre anni e mezzo dall’accordo tra UE e Turchia, 30.000 persone sono intrappolate nelle isole greche, senza possibilità di muoversi e far valere i loro diritti internazionali.

Nel 2019 la Grecia ha vietato l’accesso alla sanità pubblica per i rifugiati e le persone prive di documenti, creando una situazione oggi al limite del collasso. Lo stesso ospedale dell’isola di Lesbo non ha dottori preparati per curare i casi più gravi che coinvolgono quasi 140 bambini di età inferiore ai 10 anni. La crisi greca del 2009 ha tagliato drasticamente anche i fondi destinati alla sanità e, senza un concreto aiuto da parte dell’Europa, la situazione attuale è destinata a peggiorare causando le prime vittime tra i casi più gravi.

È una tragedia umanitaria che coinvolge anche bambini con problemi mentali o fisici; per i dottori stessi, è una grande responsabilità visitarli e doverli rimandare al campo profughi in strutture del tutto inadeguate, ove quasi la metà dei migranti sopravvive in tende o altri alloggi di fortuna. Le strutture idriche sono totalmente insufficienti, con una doccia ogni 230 persone e un bagno ogni 100.

Nonostante i fondi europei alla Grecia, il paese non ha ancora rispettato gli accordi che prevedevano 10.000 nuovi posti in terraferma e la tutela dei migranti più vulnerabili non viene assolutamente garantita. La situazione sta diventando esplosiva e potrebbe sfuggire di mano in breve tempo: il futuro di questi poveri bambini è molto incerto.

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