Grecia, continui scontri nella capitale tra riforme e bombe

Nella capitale greca ancora scontri fra popolo e polizia su vari fronti sociali. Nella giornata di ieri gli studenti hanno manifestato contro la riforma della scuola e continuano le manifestazioni dei sindacati contro le nuove riforme.

Grecia, continui scontri nella capitale tra riforme e bombe

Ieri in Grecia un gruppo di studenti che manifestavano contro la riforma dell’istruzione hanno lanciato le bombe molotov e sassi contro i poliziotti nei pressi del Parlamento. I poliziotti dietro i loro scudi hanno contrattaccato con i gas lacrimogeni per disperdere la folla. Da alcune stime risulta che per un fattore di sicurezza si è dovuta bloccare una via centrale della capitale per i disordini. 

Il candidato per il Partito della sinistra europea  Alexis Tsipras si è contestualmente aggiudicato un’altra vittoria per il salvataggio della Grecia, anche se la sua riforma sulla “buona scuola” non è stata apprezzata dagli studenti. Il premier greco sta adottando delle misure simili a quelle di Renzi come, per esempio, creare un progetto alternanza scuola–lavoro per accedere al diploma. La nuova riforma non è stata accettata dagli studenti che si sono subito mobilitati verso il Parlamento, manifestando inizialmente in maniera pacifica. 

Anche gli studenti italiani appoggiano gli studenti greci e gli UDS (Sindacato studentesco) fanno un appello: «In questi giorni in Grecia sta avvenendo qualcosa di molto simile a ciò che è successo in Italia. Come rappresentanti degli studenti e collettivi delle scuole italiane esprimiamo il nostro pieno sostegno alla lotta degli studenti greci contro la riforma della scuola che il governo Syriza-Anel promuove su pressione dell’Unione Europea. Quello che avviene in Grecia, in linea con quanto avvenuto in Italia, dimostra che oggi esiste un attacco condotto dai padroni in tutta Europa, che mira a dequalificare l’istruzione per abbassare il costo del lavoro e condannarci alla precarietà. Contro questo attacco noi studenti rispondiamo uniti, lottando per un’istruzione gratuita e accessibile a tutti, per una scuola che sia fatta per gli studenti e non per i padroni».

Non sono solo gli studenti a manifestare anche i sindacati, per le riforme su pensioni e fisco. Mentre i parlamentari votano per rialzare e salvare la Grecia, un gruppo di manifestanti grida fuori dal parlamento.

Secondo il presidente del Consiglio non saranno toccati gran parte delle pensioni: “Stiamo facendo di tutto per rimettere in piedi il paese . il 90% degli assegni previdenziali non sarà toccato. Abbiamo spostato il peso della crisi dalle spalle dei disoccupati e degli anziani a quelle di chi può permettersi di pagare un po’ di più e investiremo i futuri surplus di bilancio per alleviare la crisi umanitaria”. 

Ovviamente ci sono stati scontri di idee con l’opposizione, capitanata dal leader dei Nea Demokratia, che ha accusato Alexis Tsipras di “dire falsità” e ha chiesto elezioni anticipate.

Il Parlamento infine ha approvato una misura che prevede l’aumento delle tasse dirette e indirette per un valore di circa 3,6 miliardi di euro, con un aumento dell’Iva dal 23% al 24%. La Grecia dovrà adottare delle misure dettate dall’Unione Europea e l’Eurogruppo dovrà decidere se aiutare il paese con 5 miliardi per pagare i debiti.

Continua a leggere su Fidelity News