In un grave sinisto avvenuto durante l’11esima edizione del Rally Esztergom-Nyerges in Ungheria, quattro persone hanno perso la vita e altre otto sono rimaste coinvolte, tra cui un bambino in condizioni critiche. Il sinistro si è verificato domenica, quando una Skoda Fabia, partecipante alla gara, ha improvvisamente perso il controllo vicino a Bajot, a circa 55 chilometri da Budapest, finendo fuori strada e colpendo gli spettatori.
La competizione è stata immediatamente interrotta a seguito del sinistro, che ha anche segnato l’inizio dei campionati ungheresi Rally2, Rally3 e Historic. L’Associazione Nazionale Ungherese degli Sport Motoristici ha comunicato che verrà avviata un’indagine in collaborazione con le autorità per accertare le cause del sinistro, ma al momento non sono state fornite ulteriori informazioni.
Il pilota della vettura coinvolta è stato identificato come János Tóth, che, nonostante condivida il nome con il celebre sette volte campione ungherese di rally, non ha alcun legame con lui. La dinamica del sinistro è ancora oggetto di indagine, ma si ipotizza che la pista bagnata o un problema meccanico possano aver contribuito allo sbandamento improvviso del veicolo su un tratto di strada rettilineo, dove di solito si verificano meno sinistri rispetto alle curve.
Un esperto anonimo del mondo dei rally, intervistato dal quotidiano Népszava, ha sottolineato che, sebbene ci siano aree designate per la sicurezza degli spettatori, molti tendono a ignorarle, mettendosi in posizioni pericolose. Questo triste evento solleva nuovamente preoccupazioni sulla sicurezza nelle competizioni di rally, che negli ultimi anni hanno visto diversi sinistri gravi in Ungheria.
L’episodio ha lasciato un segno profondo nelle famiglie e nella comunità, che ora si trova a dover riflettere su come migliorare le misure di sicurezza per prevenire situazioni del genere. È fondamentale che organizzatori, piloti e spettatori aderiscano rigorosamente alle misure di sicurezza, e che queste ultime siano costantemente riviste e aggiornate in base alle tecnologie e alle conoscenze più recenti. Solo così si potrà sperare di ridurre il rischio di sinistri del genere, senza smorzare lo spirito avventuroso che caratterizza questo sport.