Google si schiera con Apple: "la richiesta dell’FBI sarebbe un preoccupante precedente”

Sembra proprio che anche Google voglia prendere parte alla battaglia giudiziaria che infuria in questi giorni tra Apple e l'FBI per la scrittura di un codice di decrittazione per l'iPhone di uno dei killer di San Bernardino.

Google si schiera con Apple: "la richiesta dell’FBI sarebbe un preoccupante precedente”

In questi giorni è nata una polemica che sta crescendo di ora in ora, passando da un piccolo trafiletto a piè di pagina a titolo centrale: la disputa tra Apple e l‘FBI.

A quanto pare oggi vuole prendere parte alla battaglia anche Google, il colosso nel campo dell’informatica e di internet, che vede nella richiesta avanzata dall’FBI un pessimo presagio per la privacy e, in caso le richieste fossero accolte, vede nell’azione dell’FBI la creazione di un pesante e grave precedente tale da preoccupare tutto il mondo della sicurezza informatica.

E’ proprio così, infatti il giudice federale ha richiesto ad Apple di creare un software capace di decrittare le informazioni e sbloccare l’accesso di un telefono cellulare iPhone di proprietà di uno dei killer di San Bernardino, responsabile delle numerose morti che hanno scosso l’intera America.

In un tweet del CEO di Google, Sundar Pichai, si legge chiara e semplice la scelta di appoggiare Apple nel rifiuto di tale richiesta. Pichai infatti usa le parole “preoccupante precedente” per indicare quanto richiesto ad Apple dalle autorità, continuando dicendo che “le forze dell’ordine e le agenzie di intelligence devono affrontare importanti sfide nel proteggere la cittadinanza dal crimine e dal terrorismo” e specificando che l’accesso ai dati che le aziende danno alle autorità è una cosa, il richiedere azioni di hacking degli apparecchi è, invece, tutta un’altra faccenda.

La Casa Bianca cerca di stemperare i toni, comunicando tramite i suoi uffici stampa che alla Apple non è stato chiesto di sviluppare una backdoor per tutti i gli apparecchi, ma di fare un’azione mirata su un unico telefono, quello del terrorista. La notizia, però, sta facendo il giro del mondo e non mancano sul web già le dimostrazioni di solidarietà per la Apple e l’opinione pubblica americana e globale appare nettamente divisa su questo argomento: privacy o sicurezza?

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