Giovedì grasso: il carnevale che non c’è stato

Quest’anno le restrizioni anti-Covid hanno provocato l’annullamento delle varie celebrazioni del Carnevale ovunque. Famosissimo il Carnevale di Rio che si ferma inesorabilmente.

Giovedì grasso: il carnevale che non c’è stato

Si arrende al Covid anche il Carnevale, festa tanto amata da grandi e piccini. Tra le tante realtà carnascialesche che sono costrette a fermarsi, colpisce particolarmente lo stop al Carnevale di Rio e di San Paolo, dove la festa è una vera e propria istituzione. L’emergenza legata alla pandemia di Covid-19 ha imposto lo stop all’evento che annualmente ha attirato milioni di persone.

Il carnevale di San Paolo è stato rimandato direttamente di otto mesi – ad ottobre 2021- nella speranza che, con la vaccinazione in atto, la situazione sarà migliore. Se a San Paolo pare si siano rassegnati a non poterci far nulla e, quindi, accettare le disposizioni, a Rio si ricorda che nemmeno la guerra aveva fermato l’evento più amato in assoluto.

All’inizio si era ipotizzato di spostare la manifestazione -con la festa conclusiva sul lungo mare della baia di Copacabana- durante l’inverno australe, a luglio, ma i numeri del contagio sono davvero spropositati. 
Il Brasile è uno dei Paesi più colpiti dalla pandemia con circa 4,6 milioni di casi ed oltre 139.000 decessi. Le scuole di samba che lavorano tutto l’anno alla preparazione e che vivono di questo, nonostante la voglia, avevano tenuto conto della impossibilità di realizzare un evento come il carnevale in cui milioni di persone si riversano per le strade ed è impossibile arginare tale imponente ondata.

La situazione epidemiologica non ha permesso l’organizzazione del carnevale nemmeno da noi in Italia dove, particolarmente noti sono il carnevale veneziano e quello di Putignano. Considerando l’enorme indotto che ruota attorno alla manifestazione: la costruzione dei carri, la creazione dei vestiti, il flusso di gente nelle struttre ricettive e ristorative, il non festeggiare comporta anche, chiaramente, un notevole danno economico

Forse, il prossimo anno, quando la maggior parte della popolazione ci si augura sarà vaccinata, si potrà tornare ad organizzare questa manifestazione tanto sentita.

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