Giornata della memoria. Un sondaggio rivela che molti giovani non ne comprendono il senso

Il 27 gennaio del 1945, ben 74 anni fa, le truppe sovietiche dell’Armata Rossa arrivarono nei pressi della città polacca di Auschwitz (Oświęcim in polacco) dove scoprirono il più grande campo di concentramento e sterminio nazista.

Giornata della memoria. Un sondaggio rivela che molti giovani non ne comprendono il senso

La Giornata della Memoria nella quale si ricordano le vittime dell’olocausto nazista e fascista si celebra in tutto il mondo il 27 gennaio perchè proprio in quella data perchè fu proprio quel giorno di 74 anni fa che le truppe russe entrarono ad Auschwitz (Oświęcim in polacco)  scoprendo il campo di sterminio più grande della storia.

Intorno a mezzogiorno di quel giorno, l’esercito russo guidate dal generale Viktor Kurockin entrarono ad Auschwitz e trovarono circa 7.000 prigionieri che erano stati lasciati nel campo. Molti di loro erano bambini lasciati vivi perchè erano stati sottoposti ad esperimenti medici. In quel campo morirono più persone che in qualsiasi altro.

Si calcola che abbiano perso la vita 960mila ebrei, 74 mila polacchi, 21mila rom, 15mila prigionieri di guerra sovietici e 10 mila persone di altre nazionalità. Il più grande genocidio della storia dell’umanità. Il Giorno della Memoria è stato istituito ufficialmente da una risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 1º novembre 2005, durante la 42esima riunione plenaria dell’organizzazione. 

I dati

Nonostante le numerose manifestazioni organizzate in tutto lo stivale, il dato preoccupante che emerge è che il 10% degli italiani giustifica l’olocausto mentre un ulteriore 13% non è in grado di prendere una posizione netta, né a favore né contro. 5 milioni di italiani adulti simpatizzano per le violenze naziste sugli ebrei.

Secondo uno studio condotto dall’Istituto demoscopico Noto Sondaggi, un atteggiamento antisemita è presente nella fascia d’età tra i 40 ed i 60 anni. E’ nella popolazione ancora più adulta ed in quella più giovane che prevalgono i sentimenti contrari all’antisemitismo, con motivazioni molto differenti. Difatti, mentre gli ultrasettantenni hanno ancora vivo il ricordo di quella tragedia, i più giovani interpretano quanto accaduto come qualcosa lontana dalla loro realtà, qualcosa accaduta nel passato e poco importante da celebrare. Solo il 2% dei ragazzi tra i 16 ed il 18 anni ha dichiarato di aver letto un libro su questa tematica.

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