Giappone: terremoto del 7.4. Rientrato allarme tsunami

Un nuovo terremoto in Giappone nella stessa zona di Fukushima protagonista del grande terremoto del 2011 che ha portato la paura di uno tsunami di larga scala. Allarme tsunami rientrato dopo qualche ora e non ci sono danni alla centrale nucleare

Giappone: terremoto del 7.4. Rientrato allarme tsunami

Nella serata di ieri è arrivata la notizia di un terremoto che ha coinvolto il Giappone verso le 6 (alle ore 21 in Italia).

Secondo un primo esame sismico le scosse erano di magnitudo 7.3 della scala Richter che poi, dopo un secondo esame, è risultato essere di magnitudo 6.9. Successivamente un’agenzia meteorologica locale giapponese ha alzato il valore del terremoto a 7.4, diffondendo la probabilità di un possibile tsunami con onde alte fino ai tre metri. Per fortuna non ci sono state problematiche perché le onde hanno raggiunto solo 1,4 metri di altezza nella città di Miyagi e 90 centimetri a Fukushima. L’allarme è stato ritirato senza il bisogno di evacuare le zone costiere dopo quattro ore dallo stato di allarme, anche se alcune persone sono comunque evacuate per sicurezza.

L’epicentro è stato trovato ad una profondità di 10 Km e distante 37 Km da Namie, città costiera che dista 8 Km dalla centrale nucleare di Fukushima. Sale la paura di probabili guasti alla centrale nucleare ma, secondo l’emittente giapponese Nhk, non ci sono problemi nei reattori e non ci sono cambiamenti nei livelli di radiazioni sia nella centrale che nell’ambiente.

Il sisma ha causato un interruzione di 60 minuti nell’impianto di raffreddamento delle barre di uranio del terzo reattore senza causare danni e, secondo la società energetica Tepco, le barre di uranio sono in sicurezza nelle piscine.

La paura era che si verificasse una catastrofe simile a quella del terremoto del 2011, dove alcuni reattori subirono dei danni che hanno rilasciato elementi radioattivi. La catastrofe provocò la morte di circa 18.500 persone e molti altri furono evacuati per il disastro nucleare.

Tre dirigenti della Tepco furono incriminati per negligenza e concorso a disastro nucleare perché erano stati avvisati ufficialmente sul problema di sicurezza sapendo che ci potevano essere danni all’ambiente e non hanno fatto niente per impedirlo nel 2011. 

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