Giallo sulla morte di Luca Ventre, soffocato da un poliziotto nell’ambasciata italiana in Uruguay

C'è un nostro connazionale, Luca Ventre, che è deceduto il 1 gennaio 2021. La sua morte, avvenuta nell'ambasciata italiana in Uruguay, è avvolta dal mistero.

Giallo sulla morte di Luca Ventre, soffocato da un poliziotto nell’ambasciata italiana in Uruguay

C’è un caso di cronaca gravissimo, accaduto il 1 gennaio 2021,pochissimi giorni fa, di cui si parla poco: quello della morte di un nostro connazionale, Luca Ventre, la cui vicenda è segnata da omissioni, violenze, incongruenze.

Il 1 gennaio il 35enne Ventre, incensurato, muore nell’ambasciata italiana in Uruguay, dopo essere stato fermato da un poliziotto uruguaiano che, per almeno 14 minuti, gli ha tenuto premuto il braccio sul collo, dopo aver immobilizzato Luca a terra… una tecnica, questa, chiamata chiave di judo. 

La ricostruzione della sua morte

Alle 7:04 (ora locale di Montevideo) del 1 gennaio 2021, Ventre, che indossa jeans e maglietta, con una cartella porta documenti in mano, parcheggia il suo pick-up davanti alla porta dell’ambasciata italiana, sita in via Josè Ellauri. Alle 7:05, come ripreso dalla telecamere di videosorveglianza, suona, ma nessuno gli apre, così scavalca il cancello di ingresso ed entra nell’ambasciata. 

Arrivato in cortile, trova una guardia privata e un agente di polizia locale armato, entrambi uruguaiani, alle 7:06 Luca tenta di scavalcare il cancello per uscire ma la guardia lo rincorre, lo afferra per i pantaloni e lo riporta a terra. Alle 7:15 Luca si inginocchia con le mani dietro la schiena, senza opporre resistenza, come dire “fate pure”.

Dalle 7:09 alle 7:18 Luca prova a liberarsi dalla stretta ma non ci riesce e alle 7:18 smette di muoversi, con il braccio del poliziotto ancora sotto il collo. Alle 7:40 il cancello dell’ambasciata si apre e il corpo senza vita di luca, ammanettato, viene trascitato nell’auto della polizia, diretta verso l’ospedale che dista 4 km.

L’esito dell’autopsia e i grossi punti interrogativi sul decesso 

Dall’autopsia effettuata dal medico legale, il cervello presenta uno stato edematoso compatibile con la morte da asfissia, da strangolamento, mentre gli ematomi sul collo possono essere riferiti ad iniezioni di farmaci. Capiamo bene che il decesso del giovane Luca, originario di Senise (Potenza),è circondato da tanti dubbi. 

Perchè Luca si è introdotto nell’ambasciata italiana? Cercava protezione, aveva paura di qualcuno o qualcosa? Perchè è stato aggredito e  perchè il suo aggressore, poliziotto uruguaiano, si trovava nell’ambasciata italiana? Come mai il padre è stato informato del decesso solo dopo 13 ore? Ma soprattutto, perchè Luca è morto?

 

Continua a leggere su Fidelity News