Genitori caricano foto della figlia su Facebook, lei fa causa

Una ragazza austriaca ha fatto causa ai suoi genitori dopo che questi, quando era solamente una bambina, avevano tempestato i loro profili Facebook di foto che la ritraevano, mettendole così a disposizione di chiunque sul web.

Genitori caricano foto della figlia su Facebook, lei fa causa

Per molti genitori mostrare le foto dei propri figli è diventato più che un prurito, quasi una necessità. Spesso infatti è sufficiente porre domande apparentemente innocue, come ad esempio: “Davvero, hai una bambina?” per vedersi spalmare a pochi centimetri dal naso uno smartphone contenente un reportage fotografico della piccola o del piccolo in questione degno della miglior agenzia di moda.

Anche se quella persona in realtà la si era conosciuta solamente dieci minuti prima, e l’argomento più intimo trattato fino a quel momento era relativo alla preferenza tra birre lager o pale ale. L’avvento dei social ha inevitabilmente contribuito a peggiorare significativamente questa situazione, al punto da trovare profili Facebook di genitori completamente intasati dalle foto dei loro figli.

C’è chi però, una volta cresciuto, non gradisce affatto questa sorta di “mattanza mediatica” della propria infanzia, e decide di farla pagare a mamma e papà per una così cruda e totale invasione della privacy. E’ questo il caso di una ragazza austriaca che, non appena raggiunta la maggiore età, ha deciso di fare causa ai propri genitori per averle “rovinato la vita“.

La 18enne in questione, residente in Carinthia (lo Stato più a Sud dell’Austria) ha affidato le sue rimostranze all’avvocato Michael Rami, il quale ha reso noto alla stampa che madre e padre della ragazza abbiano caricato sui social network oltre 500 fotografie che la ritraevano in contesti “intimi ed imbarazzanti” senza il suo consenso. Mettendole di fatto alla mercé di chiunque si aggirasse sul social network.

Non conoscono limite né vergogna – ha tuonato la ragazza – se ne sono fregati se fosse una fotografia scattata mentre ero seduta sul gabinetto o distesa nuda sul mio lettino. Tutti questi stadi della mia vita sono stati fotografati e resi pubblici“. Una situazione che ha comprensibilmente creato non pochi disagi alla figlia una volta cresciuta.

A dire della 18enne quest’ultima avrebbe più volte intimato ai genitori di cancellare quelle immagini, senza però ottenere un riscontro positivo. Per questa ragione, una volta maggiorenne, non ci ha pensato un attimo e li ha subito portati in tribunale.

Si tratta del primo caso di questo genere scoppiato in Austria, e la legislazione del Paese in materia di privacy e social network non è ancora sviluppata a dovere; nonostante ciò l’avvocato della giovane ha confidato di essere fiducioso riguardo al buon esito del processo, in quanto a livello internazionale esiste già una casistica positiva rilevante.

In Francia ad esempio caricare immagini di una persona sul web senza il suo esplicito consenso può costare fino ad un anno di carcere; in aggiunta alla pena detentiva è inoltre prevista una sanzione amministrativa fino a 45.000 euro. Lo stesso Governo francese ha più volte intimato ai genitori di non caricare sui social immagini potenzialmente imbarazzanti dei loro figli, ed ora anche l’Austria – grazie anche alla pionieristica causa intentata dalla 18enne nei confronti dei propri genitori – potrebbe seguire la stessa direzione.

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