Quella che sto per raccontarvi è la storia di Gary Matthews, 46 anni, trovato morto nel suo appartamento di Shrewsbury, capitale della contea di Shropshire, non lontano dalla frontiera con il Galles.
Appassionato di pittura e fotografia, Gary, un paio di anni fa, si sarebbe avvicinato alle teorie della cospirazione e poi, con l’arrivo della pandemia, aveva iniziato a frequentare un gruppo Facebook di negazionisti del Covid,lasciandosi così gradatamente convincere che fosse tutta una bufala, quella dei contagi e delle morti per il virus, continuando la sua vita come se nulla stesse accadendo.
L’accaduto
Ma a inizio gennaio, l’uomo ha iniziato ad accusare i primi sintomi del virus.. Dopo una settimana, è arrivato l’esito del tampone, risultato positivo ed il giorno seguente Gary si è spento nella sua casa, dove stava osservando un periodo di isolamento.A raccontare la storia di Matthews è stato suo cugino Tristan Copeland, al quotidiano inglese The Guardian, dicendo: “Vorrei solo che queste idee non avessero preso il sopravvento sulla sua vita”, denunciando fervidamente coloro che, con false teorie complottistiche, sono riusciti a convincere Gary a sottovalutare l’importanza del rispetto delle misure di sicurezza, come l’indossare la mascherina e osservare il distanziamento sociale.
Ma i negazionisti, aggiunge Tristan, sembrano non essersi arresi nepppure dopo la morte di Gary. Ancora oggi, a 2 settimane dal decesso, sostengono che ad ucciderlo sia stato un attacco d’ansia o addirittura che l’uomo sia stato vittima di un omicidio, sino al punto da chiedere un’autopsia per accertare la causa reale della sua morte.
Peter Roscoe, un amico di lunga data della vittima, lo ricorda come un ragazzo gentile che voleva un mondo migliore. Un uomo intelligente, dunque, Gary, che aveva dato credito a qualche ciarlatano al punto da convincersi che la pandemia in corso fosse solo una semplice montatura. I funerali dell’uomo veranno celebrati in forma privata il 9 febbraio.