Una donna di 36 anni, testimone di Geova (movimento religioso già coinvolto in episodi a sfondo sessuale), è stata condannata da un tribunale gallese a due anni di reclusione, con pena sospesa, e al’iscrizione per dieci anni nel registro dei predatori sessuali, per aver avuto rapporti per tre mesi con un ragazzo di soli 15 anni, amico del figlio, anch’esso testimone di Geova.
Kelly Richards, questo il nome della donna, è stata incastrata dalla madre del ragazzo che, insospettitasi per le eccessive confidenze che si scambiavano la consorella e suo figlio, ha registrato alcune conversazioni telefoniche tra i due, e ha chiamato la polizia. Messa davanti alle prove, Kelly ha dovuto confessare che quel ragazzo era il suo amante.
La vicenda è avvenuta a Mountain Ash, nel Galles. Il ragazzo aveva fatto amicizia con uno dei figli di Kelly. Spesso si recava anche a casa sua per giocare. Ma un bel giorno, dopo che Kelly aveva litigato con il marito, il ragazzo l’aveva raggiunta in camera da letto per consolarla. Lei aveva cominciato ad abbracciarlo e a baciarlo, fino a trascinarlo in un rapporto sessuale.
Kelly aveva raccomandato al ragazzo di non dire niente a nessuno, se non voleva farle passare dei guai. La donna aveva anche regalato al minorenne una scheda telefonica personale da usare nelle loro conversazioni. Sembra che Kelly avesse anche proposto al ragazzo di andar via da casa al compimento dei 16 anni.
Ma la love story tra i due è andata avanti fino a quando la madre del ragazzo non ha notato segni di cambiamento nel figlio. Troppo preso quel ragazzino adolescente da quella “sorella” che frequentava la stessa congregazione, e così ha inziato a indagare, scoprendo quando sospettava: i due avevano una relazione segreta.
Finita davanti al tribunale con l’accusa di abuso sessuale su di un minorenne, la donna si è giustificata affermando di aver cominciato a interessarsi del ragazzo dopo che la comunità dei Testimoni di Geova aveva chiesto ai seguaci di prendersi cura l’uno dell’altro, di aiutarsi a vicenda nei momenti di difficoltà.
La donna, evidentemente, aveva raccolto l’invito degli anziani di congregazione in modo troppo eccessivo. Si prendeva cura del giovane, lo portava fuori con la sua famiglia per andare a fare shopping, pattinavano insieme sul ghiaccio, fino a quando dall’affetto “fraterno” si è passati in poco tempo al letto e alle lenzuola.
Il giudice Richard Twomlow, dopo aver sottolineato la vulnerabilità del ragazzo e la grande influenza su di lui esercitata dalla donna, dopo aver biasimato Kelly per aver avuto rapporti sessuali con un minorenne, ha deciso “con qualche esitazione” di non mandarla in prigione, ma di concederle il beneficio della sospensione della pena.