È successo a Pontypool, nel sud del Galles: un bimbo di otto anni è stato trovato morto nella sua cameretta con una cintura stretta attorno al collo. Il piccolo Christopher Furniss-Roe era stato mandato in camera sua dopo aver litigato con la sua sorellina più piccola, ma i genitori non potevano immaginare che cosa sarebbe accaduto nei minuti successivi al litigio. Il bambino, probabilmente per attirare l’attenzione di mamma e papà e ottenere il loro perdono, avrebbe inscenato quello che doveva sembrare un tentativo di suicidio legando una cintura alla sponda del suo lettino e stringendosela attorno al collo.
Quando il padre di Christopher, Jason Furniss, è entrato nella stanza un quarto d’ora dopo aver rimproverato il bambino, però, si è trovato davanti agli occhi una scena terrificante: il bimbo, infatti, penzolava inerme con quella cintura attorno al collo. Jason ha subito slegato il figlio e chiamato i soccorsi, continuando a praticare il massaggio cardiaco al figlio fino all’arrivo dell’ambulanza che ha portato Christopher in ospedale. Per il bimbo, però, non c’era più niente da fare e i genitori hanno dovuto prendere la terribile decisione di staccare il loro piccolo dai macchinari che permettevano al suo cuore di continuare a battere.
Il coroner David Bowen che ha eseguito l’autopsia sul corpo del bambino ha dichiarato che Christopher non voleva uccidersi ma solamente suscitare tenerezza nei suoi genitori, e farsi così perdonare per come si era comportato con la sua sorellina a cui aveva rotto il secchiello che la bambina portava in spiaggia. Ogni cosa, però, è andata per il peggio. Il piccolo Christopher è morto, e alla sua famiglia non resta che piangere per la perdita del loro bimbo che quel giorno era tanto felice per i suoi successi sportivi ottenuti a scuola.