Continua la faida interna della famiglia Le Pen, vera e propria icona del nazionalismo francese, che si sta letteralmente sfaldando di fronte agli occhi di tutto il mondo. Jean-Marie, ex leader nonché fondatore del partito di estrema destra Front National, non ha infatti preso bene l’allontanamento dalla “sua” creatura, decretato proprio da quella figlia che lui stesso ha lanciato sulla scena politica internazionale; consegnandole peraltro le chiavi del movimento.
Perché la successione non ha affatto seguito il copione che Jean-Marie si era auspicato, e non appena Marine è stata messa alla guida del partito, si è gradatamente distaccata dal modo di far politica del padre. L’ex leader di FN, che sognava una classica accoppiata padre-figlia contro il mondo sulla stessa linea di pensiero, è stato tradito dalle sue stesse valutazioni. Perché si può discutere sul fatto che Marine possa essere più o meno moderata rispetto al genitore, ma sicuramente certe uscite, di quelle che “fanno perdere voti” nello scenario politico attuale (le stesse per il quale FN viene associato a quello che fu il nazionalsocialismo), la presidente di Front National proprio non le tollera.
Per questo ha fatto ritirare a Jean-Marie la tessera del partito, vietandogli espressamente di poter parlare a nome dell’intero movimento. Un vero e proprio smacco per colui che quella realtà l’ha creata da zero, e che se l’è vista ora portare via con una semplicità irrisoria, proprio da quella figlia che avrebbe dovuto succedergli mantenendo le stesse ideologie. “Il FN disapprova le opinioni espresse (da Jean-Marie, ndr) sulle colonne del giornale anti-FN Rivarol, contrarie ai suoi valori politici e di statuto”, era stato decretato dai vertici del partito.
Tradotto, JM: se vuoi fare critiche, falle a titolo personale, perché per FN ormai non sei altro che un busto da vetrina, un pezzo da museo. Finisce così il rapporto tra Jean-Marie Le Pen ed il Front National, da lui creato nel lontano 1972, e dal quale è stato cacciato 43 anni dopo. Non è tardata ad arrivare la reazione dell’86enne, un moto d’orgoglio sdegnoso attraverso il quale ha ripudiato entrambe le sue creature: “Mi vergogno che la presidente del Front National porti il mio nome. Auspico che Marine perda il cognome di famiglia il più rapidamente possibile”.
Una vera e propria mazzata per Marine Le Pen, quantomeno a livello morale. “Che faccia la sua campagna usando il cognome del suo compagno-ha concluso JM-dal momento che tratta suo padre in modo scandaloso”. A Jean-Marie era stata ritirata la tessera del partito, dopo che aveva parlato a nome del Front National, definendo le camere a gas come un piccolo “dettaglio della Storia”.