In un paese del sud della Francia, vicino a Montpellier, sono ospitati 60 monaci anziani, quasi tutti rientrati dalle missioni in Africa. Ad accudirli alcune suore e dei laici. Una vita tranquilla fino a ieri sera quando verso le 21.30 un uomo incappucciato e armato di un coltello e di un fucile a canne mozze, ha fatto irruzione nella casa. A dare l’allarme telefonando alla polizia, verso le 21.45, è stata la signora anziana poi uccisa, la stessa che aveva prima fatto entrare il suo assassino.
Pare sia stato proprio l’allarme dato ad aver fatto irritare il killer il quale ha a quel punto imbavagliato e legato la donna, per poi colpira con l’arma da taglio. Il corpo dell’ausiliaria si trovava in un lago di sangue al piano terra, quando gli uomini delle teste di cuoio sono arrivati. Le forze dell’ordine sono riuscite ad entrare nell’edificio mettendo in fuga il killer e in salvo i monaci Montferrier-sur-Lez. Il paesino dell’Herault, situato nella Francia meridionale, conta poco più di 3.000 abitanti. Proprio qui sorge un monastero e accanto, la casa di riposo per monaci anziani, “Le Querce Verdi“.
E’ ancora ignoto quale possa essere stato il movente che ha spinto un uomo solo, armato e a volto coperto a commettere il sequestro e l’omicidio. La prefettura per ora tende a pensare ad una semplice “azione criminale“, un movente di delinquenza comune o un atto di follia. Ma “non è esclusa” nemmeno la pista terroristica. Le forze dell’ordine stanno cercando ovunque il killer. Per ora tuttavia il criminale sembra non avere lasciato alcuna traccia.
I 60 monaci, le suore, gli impiegati laici presenti nella casa di riposo nel momento dell’irruzione, sono stati messi in salvo dai reparti speciali. Dapprima sono arrivate una quindicina di teste di cuoio del gruppo PSIG-Sabre, poi i gendarmi e gli uomini del RAID di Lunel e di Montpellier. Tutte presenze previste – dopo gli attentati del 13 novembre – dal ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve: “qualsiasi luogo della Francia, anche il più sperduto in campagna, deve essere sempre raggiungibile da un reparto antiterrorismo entro 20 minuti al massimo”. Grazie a queste presente, sono stati raggiunti i tre piani dell’edificio e gli anziani monaci, a gruppi di 15-30 persone, sono stati messi in salvo.