Francia, dove sono finiti denaro e gioielli della Costa Concordia?

E’ questa la domanda che si sono posti i superstiti francesi al naufragio del 2012, furiosi e amareggiati per la sparizione dei loro beni di valore dalle casseforti della Costa Concordia

Francia, dove sono finiti denaro e gioielli della Costa Concordia?

Il collettivo dei superstiti francesi al naufragio della Costa Concordia, la nave da crociera finita contro gli scogli dell’isola del Giglio il 13 gennaio 2012, denuncia “un vero e proprio furto” degli oggetti di valore abbandonati nelle casseforti delle loro cabine durante i concitati istanti della precipitosa fuga le cui immagini fecero rapidamente il giro del mondo.

La notizia è stata riportata da alcuni quotidiani francesi come Le Parisien e Le Journal du Dimanche. Gli articoli in questione citano le parole di Anne Decré, responsabile del collettivo che raccoglie le richieste dei naufraghi francesi. Il portavoce ha infatti denunciato senza mezzi termini la misteriosa scomparsa delle casseforti e del loro contenuto di valore, nello specifico gioielli, denaro e apparecchiature elettroniche.

A quanto risulta, il collettivo ritiene che la scomparsa sia avvenuta durante le difficili operazioni di recupero oppure durante il successivo smantellamento del relitto della Costa Concordia. Uno dei superstiti ha raccontato di aversi visto restituire la sola macchina fotografica, mentre non c’era traccia delle collane di perle e degli orecchini di brillanti che la moglie aveva lasciato in cabina.

La casa madre della Concordia ha però rigettato ogni accusa in merito, sostenendo come la nave si trovasse sotto sequestro giudiziario per l’intero periodo in cui rimase incagliata sulle coste dell’isola del Giglio. Inoltre, a seguito dello schianto, le strutture del ponte 6 andarono disperse in mare, casseforti comprese; la società chiamata al loro recupero non è stata però ad oggi in grado di recuperarle tutte.

Anne Decré prosegue quindi con la seguente accusa: «L’incompetenza di Costa è pari a quella del suo comandante» e richiede quindi un risarcimento per i beni scomparsi ai membri del collettivo francese. Proprio su tale sciacallaggio conclude affermando che: «E per quanto riguarda quelli che sono stati rubati, non so nemmeno come riescano ancora a guardarsi allo specchio».

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