Filippine: bimba salvata dopo 60 ore sepolta viva per una frana, oltre 100 i dispersi

Una bambina è stata salvata dopo aver trascorso 60 ore sepolta viva dopo una frana nelle Filippine. Sono 15 finora le persone che hanno perso la vita, ma ci sono ancora oltre 10 dispersi, in una corsa contro il tempo per cercare di trovare sopravvissuti.

Filippine: bimba salvata dopo 60 ore sepolta viva per una frana, oltre 100 i dispersi

Si grida al miracolo nelle Filippine, dove una bambina è stata incredibilmente ritrovata in vita dopo aver trascorso 60 ore sepolta viva per colpa di una frana che ha tolto la vita a 15 persone. Le squadre di ricerca hanno annunciato la scoperta “miracolosa” sull’isola di Mindanao, dopo giorni passati a scavare disperatamente a mani nude e con delle pale alla ricerca delle persone ancora disperse.

Il video del commovente momento del ritrovamento, avvenuto nel villaggio di Masara, mostra un soccorritore che porta tra le braccia la bambina, in lacrime e ricoperta di fango, mentre la porta di corsa da suo padre. In seguito, la bambina è stata portata in una struttura medica per i controlli del caso.

È un miracolo“, ha detto il funzionario della protezione civile locale Edward Macapili di Davao de Oro, aggiungendo che i soccorritori credevano che i dispersi fossero probabilmente deceduti. “Questo dà speranza ai soccorritori. La capacità di recupero di un bambino è solitamente inferiore a quella degli adulti, eppure la bambina è sopravvissuta. Dai post sui social media possiamo vedere che non aveva ferite visibili“.

Dopo settimane di pioggia, la frana ha colpito martedì notte, distruggendo case e travolgendo tre autobus in attesa di prelevare i lavoratori da una miniera d’oro. Secondo i dati ufficiali, sono 31 le persone ferite e 15 i decessi confermati, mentre più di cento risultano ancora disperse. Per i soccorritori è una corsa contro il tempo e le intemperie per trovare qualcun altro vivo sotto al denso fango, mentre la pioggia continua a cadere sulla zona.

Mentre in alcuni punti i soccorritori utilizzano pesanti attrezzature per spostare la terra, nelle aree in cui pensano ci siano persone  hanno dovuto fare affidamento sulle mani nude e sulle pale. Sono stati utilizzati anche cani da fiuto per cercare di individuare le persone sepolte nel fango e nelle macerie.

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