Filippine, 28enne muore dopo 300 squat imposti dalla polizia: aveva violato il coprifuoco

Un 28enne è deceduto dopo essere stato fermato dalla polizia, in orario di coprifuoco, mentre acquistava delle bottiglie d'acqua. La sua storia sta facendo il giro del mondo.

Filippine, 28enne muore dopo 300 squat imposti dalla polizia: aveva violato il coprifuoco

Una storia incredibile che sta facendo il giro del mondo, quella che sto per raccontarvi. Tutto, come riportato dai maggiori giornali locali internazionali,come per esempio dalla BBC, ha avuto inizio il 1 aprile, quando un giovane filippino di 28 anni è stato fermato dagli agenti dopo le 18, ora locale di Cavite, mentre comprava delle bottiglie d’acqua. 

Il fermo è avvenuto durante l’orario di coprifuoco, previsto su tutta l’isola di Luzon, per contrastare l’ondata di contagi da Covid. Ma quello che è successo dopo sta facendo davvero discutere perchè il 28 enne, in soli 4 giorni, sarebbe morto. 

L’accaduto

Il giovane, Darren Manaog Pearedondo, il 5 aprile è morto. La compagna, Reichelyn Balce, ha dichiarato che il suo fidanzato, il povero Darren e un gruppo di amici, sono stati costrettti a fare per punizione 100 squat, ripetendo l’esercizio fino a che non lo avessero svolto tutti insieme, contemporaneamente, per un totale di 300 squat. 

Darren, tornato a casa, non era in grado di stare in piedi, strisciando sul pavimento per via dei dolori lancinanti alle gambe e alle ginocchia. La fidanzata racconta che la situazione, in breve tempo è peggiorata: Darren ha iniziato ad avere convulsioni, sino alla rianimazione praticata da un vicino di casa e alla morte. Il sindaco, Ony Ferren, di fronte alla vicenda, si è impegnato espressamente a svolgere un’indagine completa, dicendo che non ha mai fatto parte della loro politica ferire o torturare chiunque la violi.

Un portavoce della polizia locale, Marlo Solero, ha invece smentito quanto accaduto, sottolineando che non sono previste punizioni fisiche per coloro che violano le regole del coprifuoco, ma solo lezioni degli ufficiali, aggiungendo che se si scoprisse che i suoi uomini hanno applicato la punizione, questo non sarebb tollerato. A quest’ultima dichiarazione si contrappone l’opinione dei familiari del giovane deceduto che, ovviamente, chiedono di sapere cosa sia realmente accaduto, sulla base dei fatti: quando Darren è tornato a casa era distrutto, pur non avendo mai detto di essere stato picchiato. 

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