Farmaco sperimentale causa una morte cerebrale: non conteneva cannabis

Il ministro della Sanità francese ha dichiarato che il farmaco sperimentale che ha causato la morte cerebrale di un volontario e il ricovero di altri cinque in gravi condizioni non conteneva cannabis.

Farmaco sperimentale causa una morte cerebrale: non conteneva cannabis

Il ministro della Sanità francese, Marisol Touraine, ha dichiarato che il farmaco sperimentale che ha causato gravi danni a sei volontari, uno dei quali in stato di morte cerebrale, non conteneva cannabis. Touraine ha puntato il dito contro il laboratorio portoghese Bial Lab, quale produttore del prodotto che si stava testando nei locali della Biotrial (un centro privato specializzato nella realizzazione di sperimentazioni cliniche pagato dall’industria farmaceutica).

Durante una conferenza stampa tenutasi nella città di Rennes, sede di uno dei laboratori della Biotrial, il ministro ha dichiarato che si tratta di un incidente di gravità “eccezionale”, il peggiore che si sia visto in Francia fino a questo momento. Secondo quanto riferito dalla Touraine, 128 pazienti perfettamente sani si sono offerti volontari per questo test, 90 dei quali hanno iniziato il trattamento.

Le sei persone ricoverate in gravi condizioni, sei uomini tra i 28 e 49 anni, avevano iniziato ad assumere il farmaco sperimentale il 7 gennaio scorso. I sei pazienti sono stati ricoverati nel reparto di Neurologia dell’ospedale di Rennes e presentano problemi neurologici di diverso tipo e in differenti stadi: il loro stato vitale è estremamente compromesso. Secondo quanto riferito dai medici, tre di loro potrebbero riportare danni irreversibili.

Il ministro ha dichiarato che, contrariamente alle informazioni diffuse in un primo momento, il farmaco non conteneva cannabis né suoi derivati. La molecola testata è BIA 10-2474, e, secondo quanto spiegato dalla Bial in un comunicato spedito al quotidiano El Mundo, si tratta di un inibitore dell’enzima FAAH, per il controllo del dolore e “che ha seguito tutte le buone norme internazionali previste per la realizzazione di test pre clinici, soprattutto nell’area tossicologica“.

In precedenza il test era stato realizzato su diverse specie animali, processo dopo il quale si è iniziato a somministrare il farmaco alle “cavie umane” che presentavano un quadro clinico perfetto e non avevano pertanto problemi di salute.

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