I media tedeschi si sono limitati a chiamarla Rokstan M., omettendo volutamente di riportare il suo cognome per esteso: è lei l’ultima vittima del culto dell’odio, della violenza e dell’ignoranza, e del fanatismo applicato ai precetti religiosi. Aveva solo 20 anni Rokstan, quand’è stata uccisa dalla sua stessa famiglia, orrendamente massacrata a coltellate dopo essere stata bollata come “impura”.
La colpa di Rokstan? Essere stata vittima di uno stupro di gruppo, quando ancora si trovava in Siria. Uno dei particolari più raccapriccianti dell’intera vicenda, però, è emerso dagli status su Whatsapp pubblicati dalla stessa giovane: “Sto aspettando la morte. Ma sono troppo giovane per morire”. Rokstan sapeva che sarebbe stata uccisa, e dietro all’omicidio-a manovrare le mani insanguinate ed armate di coltelli del fratello e del padre-sembra esserci stata proprio la madre della ragazza.
Roksten era stata vittima della prima, terribile violenza due anni fa, quando ancora si trovava in Siria, suo Paese natale: tre uomini abusarono a turno di lei, lasciandola poi a terra, agonizzante. Per questa ragione la ragazza fuggì in Europa, stabilendosi in Germania, dove iniziò a lavorare in qualità di traduttrice per i rifugiati.
“Rokstan mi ha raccontato la sua terribile storia dopo avermi aiutato con le traduzioni” ha affermato Mark Kruger, il datore di lavoro della vittima, il quale ha assicurato che nel corso degli ultimi due anni lei si era integrata perfettamente nella società tedesca. Ed è stato proprio lui a rivelare agli inquirenti il raggelante racconto della ragazza riguardo alla reazione dei suoi familiari allo stupro.
“Da quel momento in poi, la mia famiglia ha iniziato a considerarmi come impura. Mia madre e mio fratello mi maltrattavano di continuo. Dicevano che meritavo di morire”. E così, infine, è stato: lo scorso venerdì 2 Ottobre il corpo di Rokstan è stato rinvenuto a Dessau, nel land della Sassonia-Anhalt; malamente seppellito nel terreno di proprietà della sua famiglia.
Il fratello ed il padre della ragazza, unici indagati per il brutale omicidio, si sono resi irreperibili sin dalla sua scomparsa. La polizia federale tedesca ritiene che Hasso, il genitore-killer, sia già fuggito dalla Germania e si trovi ora in Turchia o in Siria. Riguardo al fratello invece, non si hanno informazioni.
La madre di Rokstan, Roda, ha già riferito ai giornalisti di non avere nulla a che fare con l’assassinio della figlia. Ma Mark Kruger, nel corso degli interrogatori, ha puntato il dito proprio su di lei: “Anche se non era presente al momento dell’omicidio, è stata lei a dare l’ordine”.