Fame nel mondo in calo, 216 milioni di “sfamati” dal 1990

Secondo l'ultimo rapporto delle Nazioni Unite, il numero di persone che soffrono la fame nel mondo è sceso a 795 milioni. Si tratta di una diminuzione di 216 milioni di persone coinvolte dalla carenza di risorse alimentari rispetto a 25 anni fa

Fame nel mondo in calo, 216 milioni di “sfamati” dal 1990

Secondo i dati raccolti nell’ambito del rapporto annuale delle Nazioni Unite sulla fame nel mondo, intitolato “Lo stato dell’insicurezza alimentare nel mondo 2015 -Sofi”, il numero di persone che soffrono di carenza di cibo nel pianeta è sceso a 795 milioni negli ultimi 23 anni. Si tratta di un apprezzabile calo di 216 milioni di persone rispetto al, biennio 1990-1992. Il rapporto in questione è stato pubblicato quest’oggi dal Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agrigolo, dall’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle Nazioni Unite e dal Programma Alimentare Mondiale.

José Graziano da Silva, direttore generale della FAO, ha commentato così i risultati ottenuti finora: “Il quasi raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del millennio sulla fame, ci dimostra che è possibile esaminare questa piaga nel corso della nostra esistenza. Dobbiamo essere la generazione Fame Zero. Questo obiettivo dovrebbe essere integrato in tutti gli interventi politici ed essere al centro della nuova agenda per lo sviluppo sostenibile da stabilire quest’anno”.

In particolare, è stato evidenziato che tra i Paesi in via di sviluppo, la percentuale di persone che non hanno accesso a risorse alimentari sufficienti ad una vita sana è scesa dal 23,3% di 25 anni fa, al 12,9% di oggi. “Se vogliamo veramente creare un mondo libero da povertà e fame-ha dichiarato Kanayo F. Nwaze, presidente IFADdobbiamo fare degli investimenti nelle aree rurali dei Paesi in via di sviluppo, dove la maggior parte dei più poveri e delle persone che soffrono la fame vivono”.

Tuttavia si può far meglio, poiché nonostante le stime siano certamente positive rispetto al passato, le condizioni economiche globali odierne sono un forte ostacolo al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Risulta infatti che il numero di nazioni africane che stanno ad oggi affrontando crisi alimentari è cresciuto del doppio rispetto al 1990, e sono ora 24. Anche i Paesi dell’America Latina ed i Caraibi sono stati fortemente interessati dal miglioramento delle condizioni di vita: chi soffre di fame in quei territori è infatti sceso dal 14,7% al 5,5% della popolazione totale.

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