La scomparsa di Yahya Sinwar, leader di Hamas a Gaza, segna un momento cruciale nel dissidio israelo-palestinese e potrebbe avere conseguenze significative sia a livello regionale che internazionale. Sinwar era uno dei principali esponenti dell’“Asse della Resistenza”, un’alleanza informale tra Hamas, Hezbollah e altre fazioni filo-iraniane, che si oppongono a Israele. La sua eliminazione arriva in un contesto di tensioni già elevate, soprattutto dopo l’attacco del 7 ottobre 2023, che ha visto Hamas eliminare oltre 1.200 israeliani e prendere più di 200 ostaggi.
Chi era Yahya Sinwar?
Yahya Sinwar, nato nel campo profughi di Khan Younis, era uno dei fondatori della divisione di sicurezza interna di Hamas, nota come al-Majd. Dopo essere stato incarcerato in Israele, è stato rilasciato nel 2011 come parte di uno scambio di prigionieri che ha portato alla liberazione del militare israeliano Gilad Shalit. Sinwar era noto per la sua forza e determinazione, guadagnandosi la reputazione di essere uno dei leader più spietati di Hamas.Dopo la sua ascesa al potere, ha rafforzato la capacità militare di Hamas, coordinando attentati e attacchi contro Israele, inclusa l’organizzazione dell’offensiva del 7 ottobre. Sinwar era uno degli uomini più ricercati da Israele, essendo il principale architetto delle operazioni militari del gruppo a Gaza. La sua dipartita, avvenuta vicino a Rafah, è stata parte di un piano non specificamente mirato contro di lui, ma che ha colpito anche altre due persone.
Le conseguenze della sua scomparsa
L’eliminazione di Sinwar non solo priva Hamas di uno dei suoi leader più carismatici e strategici, ma apre una fase di incertezza per l’organizzazione stessa. Con la leadership di Hamas decimata, potrebbe verificarsi una lotta interna per il potere tra le fazioni dell’organizzazione. Questo potrebbe portare a una radicalizzazione ulteriore di Hamas o, al contrario, a una fase di debolezza organizzativa che potrebbe favorire un maggiore intervento da parte di potenze esterne come l’Iran.A livello regionale, il delitto di Sinwar si inserisce in una più ampia campagna israeliana volta a colpire i leader dei gruppi che fanno parte dell’Asse della Resistenza. Prima della sua perdita, l’ex leader di Hamas, Ismail Haniyeh, era stato eliminato in un attacco a Teheran, seguito dalla scomparsa del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, a Beirut. Israele sembra determinata a ridurre al minimo la capacità operativa di questi gruppi, colpendo i vertici delle loro strutture militari e politiche.
La reazione internazionale e la possibile escalation
La dipartita di Sinwar potrebbe provocare una risposta violenta da parte di Hamas e dei suoi alleati regionali, come Hezbollah e l’Iran. L’eliminazione di figure chiave come Sinwar e Nasrallah non è passata inosservata, e ci si aspetta una recrudescenza delle offensive contro Israele. Lo scorso 1 ottobre, infatti, sono stati lanciati 180 missili verso Israele in risposta all’eliminazione del leader di Hezbollah.A livello internazionale, i Paesi alleati di Israele, come gli Stati Uniti e alcuni Stati europei, potrebbero appoggiare ulteriori azioni militari, mentre nazioni come l’Iran potrebbero intensificare il loro sostegno alle fazioni filo-palestinesi. L’Iran, in particolare, ha una lunga storia di supporto a Hamas e Hezbollah e potrebbe cercare di rivalsa per la scomparsa dei loro leader, portando a una potenziale escalation del dissidio nella regione.
La scomparsa di Yahya Sinwar rappresenta un momento decisivo per il futuro di Hamas e per l’intera regione. La sua assenza lascia un vuoto nella leadership di Hamas che potrebbe portare a ulteriori instabilità all’interno del gruppo e a nuove dinamiche nel dissidio israelo-palestinese. Nel breve termine, ci si aspetta una possibile intensificazione delle , mentre a lungo termine potrebbe aprirsi uno scenario incerto, con il rischio di un’escalation di eventi simili e di un maggiore coinvolgimento di potenze esterne.