Elezioni Usa: proteste in topless contro Donald Trump

Irruzione di due donne a seno nudo in un seggio elettorale di New York, per protestare contro il neo presidente americano. Fermate dalla polizia mentre gridavano "Trump, fuori dai nostri seggi!"

Elezioni Usa: proteste in topless contro Donald Trump

I riflettori di tutto il mondo sono ancora accessi sull’elezione di Donald Trump a 45esimo presidente degli Stati Uniti. Come noto il settantenne miliardario americano ha sconfitto, nella corsa alla Casa Bianca, la democratica Hillary Clinton e il prossimo 19 dicembre sarà nominato ufficialmente nuovo capo di stato Usa, carica che ricoprirà per 4 anni dal 20 gennaio 2017, succedendo a Barack Obama, che deve lasciare la presidenza dopo otto anni.

Durante le operazioni di voto si è verificata una protesta abbastanza plateale contro Donald Trump in un seggio elettorale di New York, città natale del neo presidente. Due donne a seno nudo hanno fatto irruzione nei locali adibiti al voto nella 56esima strada gridando slogan contro Trump. Si tratta di una 28enne di Seattle, Tiffany Robson e una 30enne di Montreal, Neda Topaloski, che, con la scritta“Femen” sul braccio e“No a Trump” sul seno, hanno manifestano il loro disappunto contro il candidato repubblicano.

Sui corpi nudi delle due ragazze anche la scritta“Trump, strizzati le palle!”. Ovviamente le due sono state portate via dagli uomini della sicurezza, non per il topless, che non è reato nella Grande Mela, ma perché hanno fatto campagna elettorale all’interno di un seggio elettorale.

Le proteste delle due donne sono uno dei tanti episodi nel difficile rapporto tra Donald Trump e il sesso femminile. Sono state tante, infatti, le donne che lo hanno accusato di molestie sessuali durante i mesi di questa campagna elettorale. Accuse che lui ha sempre respinto e anzi ha rilanciato defindendolo un complotto nei suoi confronti organizzato dall’avversaria Hillary Clinton.

Ed è proprio per una sua leggerezza sul rapporto con le donne, che il neo presidente ha rischiato di ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca durante la campagna elettorale, dopo lo scoop del Washington Post che svelò un colloquio sessista nel quale il tycoon dichiarava la facilità di palpeggiare le donne quando sei ricco. Poi arrivarono le scuse e il resto è storia già nota.

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