Elezioni nel Regno Unito: gli indipendentisti scozzesi ago della bilancia

Pronti a spaccare il Paese col referendum separatista, gli indipendentisti scozzesi ora potrebbero deciderne le sorti, alleandosi con i laburisti (ma non in una coalizione) post-elezioni. Oggi, intanto, si va al voto

Elezioni nel Regno Unito: gli indipendentisti scozzesi ago della bilancia

Sostanziale equilibrio nelle elezioni che si terranno oggi in Gran Bretagna tra i due maggiori partiti, i conservatori e i laboristi, che risultano appaiati nei sondaggi. Secondo gli esperti di politica britannica, quelle di quest’anno saranno le elezioni più indecifrabili di sempre, e mai come questa volta sarà decisivo il voto degli indipendentisti scozzesi. A sentire le parole di Nicola Sturgeon, il leader dello Scottish National Party, sembra che si stia profilando un accordo con i laboristi di Ed Miliband.

Ma fare previsioni, questa volta, risulta davvero proibitivo. Negli ultimi anni sono emerse forze politiche che hanno avuto un inaspettato grande impatto sulla politica del Regno Unito: l’Ukip, il partito nazionalista del discussissimo Nigel Farage (alleato dei 5 Stelle all’Europarlamento), ma anche gli indipendentisti gallesi del Plaid Cymru e i Green (il partito ambientalista corrispondente ai nostri Verdi) hanno in mano un bacino di voti che non può essere considerato secondario. Il rischio concreto è quello che nessun partito riesca a raggiungere la maggioranza assoluta a Westminster, avendo cioè almeno 326 deputati su 650. Ipotesi, questa, difficilmente realizzabile anche per David Cameron, il premier uscente.

Con l’alleanza (non la coalizione, come ha precisato Miliband) tra laboristi e indipendentisti scozzesi, i Labour avranno con grande probabilità 50 seggi sui 59 disponibili in Scozia, la seconda più grande circoscrizione elettorale dopo l’Inghilterra. Alleanza non su carta, ma de facto, post-elezioni, che porterebbe un valido apporto alla sinistra inglese in caso di vittoria, ma che costringerebbe Miliband a contrattare di volta in volta il voto in Parlamento. Paradossalmente, quindi, proprio coloro che volevano spaccare il Paese con il referendum per l’uscita della Scozia dal Regno Unito, con molta probabilità ne decideranno le sorti.

Quella tra Miliband e la Sturgeon, peraltro, non sarebbe solo un’alleanza ‘di convenienza’, ma anche di visione. Con la Sturgeon, infatti, il partito degli indipendentisti scozzesi si è spostato sempre più a sinistra, convergendo in parte con le istanze dei laboristi. La paura della destra inglese, supportata in questo da gran parte della stampa d’Oltremanica, è proprio quella di un pericolo rosso, che potrebbe, secondo i conservatori, smembrare il glorioso Regno Unito.

Continua a leggere su Fidelity News