Con dei genitori come Angelina Jolie e Brad Pitt, Shiloh, la prima figlia naturale della coppia, non poteva che diventare una ragazzina altruista. Ha appena nove anni e già utilizza la sua immagine per lanciare un forte messaggio umanitario: “Anche Einstein era un rifugiato”, è la frase stampata sulla sua maglietta.
E’ stata fotografata all’aeroporto di Los Angeles assieme a sua madre, che ha fatto della solidarietà una forma di vita, e a due sue fratelli, Zahara, di 11 anni, e Pax, di 12. E’ così riuscita a richiamare l’attenzione sulla difficile situazione dei rifugiati, un argomento del quale la famiglia si è già interessata in passato e rispetto al quale, evidentemente, anche lei è particolarmente sensibile.
Ricordiamo che Einsten nacque a Ulm, in Germania, in seno ad una famiglia ebrea e, prima dell’avvento del nazismo, lasciò la sua terra per intraprendere un futuro incerto negli Stati Uniti. Aveva, infatti, la doppia nazionalità, tedesca e americana.
Questa non è la prima volta che i figli dei due attori dimostrano di essere interessati alla lotta per i diritti umani; hanno infatti viaggiato con loro per accompagnarli nelle loro attività umanitarie. Nel mese di giugno dell’anno scorso, Shiloh ha chiesto ad Angelina Jolie di parteciapre ad uno dei suoi viaggi di solidarietà, così madre e figlia sono arrivare in Turchia in occasione della Giornata Mondiale del Profugo per incontrare i rifugiati e l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati nella provincia di Mardin.
Quando Shiloh nacque, il 27 maggio del 2006 in Namibia, la famiglia Jolie-Pitt creò una fondazione col suo nome per preservare la vita selvatica. Shiloh, non è l’unica dei sei figli dei due attori ad aver ereditato la dedizione all’altruismo e alla solidarietà dei suoi genitori. Suo fratello maggiore, Maddox, di 14 anni e di origine cambogiana, sta partecipando accanto a sua madre ad un adattamento cinematografico dell’attivista Loung Ung che tratta di un genocidio in Cambogia che ha causato circa tre milioni di vittime.