Sono almeno 116 le persone che hanno perso la vita in una delle più grandi rivolte cacerarie della storia dell’Ecuador. Nella prigione di Litoral le gang rivali stanno combattendo da martedì mattina utilizzando pistole, granate e coltelli, pare per il controllo della diffusione del flusso di droga all’interno del carcere.
A confermare la terribile notizia il Presidente del Paese Guillermo Lasso, che in una conferenza stampa ha confermato che circa 400 agenti in tenuta antisommossa sono stati inviati sul posto per riuscire a fermare gli scontri, in corso ormai da due giorni, mentre la polizia sta lottando per riprendere il controllo del penitenziario.
Da martedì mattina 6 persone sono state decapitate durante gli scontri, mentre sarebbero circa 80 i feriti. Cifre che sono destinate ad aumentare mentre proseguono gli scontri, conferma il Presidente, mentre la polizia cerca di riprendere il controllo delle ale della prigione, note come “pavilions”. Il Comandante della polizia Fausto Buenaño ha annunciato che stanno trovando cadaveri persino nelle tubazioni del carcere.
La situazione è talmente grave che è stato dichiarato lo Stato di Emergenza per 60 giorni per tutto il sistema penitenziario dell’Ecuador. Il Presidente ha dato la colpa degli scontri ai cartelli di droga messicani, che avrebbero infiltrato le prigioni locali. Gli scontri sarebbero iniziati tra la gang ecuadoriana Los Choneros, alleati con il Cartello Sinaloa di El Chapo, e le gang rivali Los Tiguerones e Los Lobos, che sono invece alleate con il Cartello Jalisco New Generation.
A scatenare la violenza il compleanno del leader della gang Los Choneros lo scorso 24 settembre, durante il quale i membri del gruppo si sono vantati con i rivali di avere il controllo della prigione. Per vendetta, i membri delle gang rivali martedì mattina hanno invaso l’ala della prigione ospitante i Los Choneros passando attraverso un buco, ed hanno iniziato a tirare granate e a decapitare i rivali, che hanno risposto con le armi da fuoco.