Il vaccino contro il covid-19 da solo non basta per fermare l’impatto della variante dell’omicron, ma è necessario adottare misure “forti” per ridurne la trasmissione e alleviare la salute pubblica, ha avvertito il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). Di fronte al crescente numero di infezioni nei diversi paesi europei, l’Ecdc ha affermato che è necessario “proteggere la popolazione più vulnerabile” e non c’è abbastanza tempo per ottenerlo con i vaccini attuali.
Omicron potrebbe diventare la variante dominante di Covid-19 in Europa entro l’inizio del 2022. In previsione di questo scenario, l’Ecdc ha emesso un comunicato con il quale avverte che contro la variante Omicron la sola vaccinazione potrebbe non essere sufficiente: le segnalazioni di casi anche tra persone completamente vaccinate desta preoccupazione e incertezza.
Andrea Ammon, direttrice dell’Ecdc, sottolinea che i vaccini esistenti sono stati efficaci nel controllare la variante Delta, sebbene la loro somministrazione non sia stata identica in tutti i paesi dell’Unione: la media globale della popolazione con programmi di immunizzazione completi è del 66,8%, ma ci sono paesi in cui non si raggiunge il 50%.
L’autorità non consiglia direttamente un nuovo lockdown, ma esorta i governi ad adottare nuove restrizioni prima delle festività natalizie: suggerisce di evitare assembramenti, di optare per il telelavoro e rafforzare i test e la tracciabilità dei contatti. Inoltre, l’Ecdc consiglia alle autorità di esortare i cittadini a limitare gli incontri all’interno delle case durante le vacanze e di adottare precauzioni estreme nei viaggi e in altri ambienti in cui potrebbero esserci interazioni tra individui di generazioni diverse.
Il comunicato indica anche che sarà necessario aumentare la capacità del sistema sanitario, in previsione di un numero crescente di casi, nella misura in cui lo impongono i dati epidemiologici. La vaccinazione e le restrizioni ai viaggi sono state finora le principali risposte che i paesi europei hanno messo in pratica di fronte all’emergere della nuova variante del Covid-19.