Il prossimo 30 giugno si festeggerà la quarta edizione dell’Asteroid Day, evento promosso nel 2015 al fine di promuovere maggior consapevolezza sui rischi legati a possibili impatti con corpi extraterrestri.
Ad oggi la probabilità che un oggetto di dimensioni ragguardevoli possa colpire il nostro pianeta è decisamente molto bassa.
Nei prossimi 100 anni gli esperti indicano una percentuale non superiore allo 0,01%, ma tutto ciò non deve farci credere di essere al sicuro: finora sono stati schedati soltanto 8.000 degli oltre 25.000 grandi asteroidi che orbitano in prossimità della Terra. I rimanenti 17.000 che vagano entro i 50 milioni di km dal nostro pianeta rimangono infatti da tracciare. Da qui diventa necessario rafforzare il rilevamento e il monitoraggio di tutti i Neo, in altre parole i Near-Earth Objects.
Ma oltre a tenerli sotto controllo, cosa si potrà fare nel momento in cui si scoprirà che un meteorite punta dritto su di noi? Per non farsi trovare impreparata, la Nasa è allo studio di tre principali tecniche di difesa; due di queste saranno testate nei prossimi 10 anni. L’occasione per far il punto su queste armi si è presentata lo scorso 20 giugno durante l’ultima conferenza stampa del Planetary Defence Coordination Office della Nasa.
Ma quali sarebbero le tecniche che la Nasa starebbe mettendo a punto? In primo luogo c’è l’interferenza a distanza creata da un trattore gravitazionale. Nello specifico verrebbe lanciata una potente sonda, che una volta fatta transitare accanto alla roccia celeste interferirebbe con la sua gravità, andando a modificarne la traiettoria.
Un’altra soluzione è rappresentata dallo schianto cinetico. In questo caso la sonda verrebbe lanciata a tutta potenza contro il meteorite al solo fine di fargli cambiare rotta. L’ultima alternativa sarebbe invece l’esplosione nucleare. La deflagrazione dovrebbe a quel punto essere tale da sbriciolare il corpo celeste in frammenti più piccoli, che verrebbero definitivamente distrutti durante il loro passaggio nell’atmosfera terrestre.
A fronte di questi mezzi messi a disposizione dalla moderna tecnologia, diventa importante mantenere uno stretto contatto tra le varie agenzie spaziali: a queste ultime spetta infatti il compito di rilevare la presenza di possibili minacce. Una volta individuata una criticità proveniente dallo spazio, a lanciare l’allarme sarebbe poi l’ufficio delle Nazioni Unite per gli affari dello spazio extra-atmosferico.