E’ Devendra Suthar l‘uomo con più dita del mondo: la notizia arriva dall’India, e più precisamente da Himmatnagar (Gujnarat), e si può tranquillamente definire ufficiale a tutti gli effetti. Perché Devendra è stato incoronato nientemeno che dal Guinness World Record, il famoso Guinness dei Primati che dal 1955 si occupa di riportare solo i record mondiali scientificamente appurati.
Devendra ha 43 anni, fa il carpentiere ed è riuscito ad entrare nel GWR come l’uomo con più dita del mondo grazie ad un totale di ben 28 dita, equamente distribuite tra mani e piedi. Ma chi penserà a questo punto che il 43enne viva la propria condizione come una maledizione o una malformazione invasiva, non potrà essere più in errore di così. Perché in per le sue condizioni, Devendra Suthar si considera “benedetto da Dio“.
All’uomo, affetto da una forma particolarmente spiccata di polidattilia, piacciono infatti le attenzioni che la gente gli rivolge quando cammina per strada, trattandolo alla stregua di una celebrità. “Sono famoso proprio grazie alle mie dita extra-ha affermato il carpentiere-Vengono da me apposta per vedermi, e queste attenzioni mi fanno sentire speciale“.
Proprio questa sua condizione, e l’amore per le sue estremità extra, hanno messo in allarme Devendra per quel che riguarda il suo lavoro. Il più grande terrore del 43enne di Himmagnagar è infatti quello di potersi tagliare accidentalmente un’appendice di mani o piedi durante il lavoro, e perdere il titolo di uomo con più dita del mondo.
Lui nel frattempo si gode la propria celebrità, intrattenendo i ragazzini per divertimento: “Le espressioni che fanno quando vedono le dita dei miei piedi sono impagabili. E’ grazie a loro che sono diventato famoso, e considero le dita extra come una fortuna enorme. Non voglio rischiare di tagliarmele per sbaglio“.
Svolgere lavori di carpenteria non è esattamente il metodo migliore per guadagnarsi da vivere e mettersi al riparo da un’eventualità del genere, ma finora l’uomo con più dita del mondo è riuscito benissimo a coniugare le due cose. Basta fare un pizzico di attenzione in più: “Certo, la mia condizione mi causa qualche problema sul lavoro. Dopotutto sono un carpentiere. Ma sto sempre ben attento a non colpirmi le mani“.