Si chiama Ayahuasca, ed è la nuova droga delle star di Hollywood. Eroina? Cocaina? Niente di simile. Si tratta di una bevanda allucinogena ricavata dalla miscela di due piante, le liane polverizzate di Banisteriopsis caapi e le foglie di Psychotria viridis. Sono secoli che in Colombia, Brasile e Perù essa viene utilizzata per rituali sciamanici, proprio per gli effetti allucinogeni e di ‘trance’ che essa provoca a chi l’assume: effetti provocati dalla DMT (Dimetiltriptamina), alcaloide presente in piante e funghi, ma anche nello stesso cervello umano, prodotta dalla ghiandola pineale in alcune fasi della nostra giornata, soprattutto nella fase REM del sonno. La durata dell’effetto, ovviamente, varia in relazione al modo di assunzione: se fumata, dura solo pochi minuti; se bevuta, l’effetto può superare le tre ore.
Non vi aspettate nemmeno che l’Ayahuasca sia ‘nascosta’ dai rispettivi governi. Anzi, nella foresta amazzonica il governo brasiliano la pubblicizza come prodotto locale, ‘esperienza autentica’ per godersi appieno l’atmosfera di quegli splendidi posti. Legale in Inghilterra e Stati Uniti, la Francia e il Canada hanno invece deciso di proibirla. In ogni caso, l’Ayahuasca è facilmente reperibile online.
Quelli dalla memoria più lunga, la ricorderanno per i numerosi rituali tenutisi in Inghilterra, nell’East Sussex, più precisamente nel piccolo villaggio di Ticehurst: tra gli adepti più conosciuti, ricordiamo Sting e Trudi Styler, guidato dall’allora celebre sciamano Queen Rain. Ma la lista degli ammiratori dell’Ayahuasca non si ferma di certo qui: Jim Carrey, Tori Amos, Courtney Love e Lindsay Lohan sono solo alcune delle star made in Usa che hanno pubblicamente dichiarato di essere degli entusiasti partecipanti a tali riti.
Eppure, il pericolo è dietro l’angolo: diversi, infatti, sono i casi di morte dovuta direttamente alla bevanda, o ancora di suicidi in preda ai deliri che l’Ayahuasca crea in chi l’assume. Tra i detrattori, lo psichiatra Ronaldo Laranjeira dell’Università di San Paolo, che dichiara: “Si tratta di un farmaco con effetti allucinogeni, che altera profondamente le sostanze chimiche del cervello di chi la consuma. Ricordiamoci che anche i bambini, secondo la legge la potrebbero prendere“. Sì, perché in base al processo di riconoscimento delle libertà religiose attuato dal governo brasiliano negli ultimi decenni, esso è pienamente consentito dal 1986.
E l’Italia? Anche se la DMT è inserita ufficialmente nell’elenco delle sostanze stupefacenti, esistono diverse sentenze della Cassazione che la scagionano dall’essere sostanza drogante, in quanto naturale e “non prodotta da elaborazione o sintesi umana volta a potenziarne gli effetti“.