E’ morto Stephen Hawking, genio dell’astrofisica

E' morto l'instancabile esploratore dell'universo: Stephen Hawking si è spento a 76 anni nella sua casa di Cambridge alle prime ore di mercoledì 14 marzo.

E’ morto Stephen Hawking, genio dell’astrofisica

Stephen Hawking, il famoso astrofisico inglese, è morto alle prime ore di mercoledì 14 marzo nella sua casa di Cambridge. Aveva 76 anni e, da quando ne aveva 21, soffriva di atrofia muscolare progressiva (AMP). Indubbiamente lo scienziato più conosciuto al mondo aveva superato tutte le aspettative dei medici in merito alla sua speranza di vita, ma dal 2005 poteva comunicare solo tramite un muscolo sotto il suo occhio con il quale azionava un sintetizzatore vocale.

Stephen William Hawking nacque a Oxford l’8 gennaio del 1942, una data che pareva predestinata allo studio dell’Universo: veniva al mondo esattamente 300 anni dopo la morte di Galileo. Fin da giovanissimo era affascinato dalla scienza e dal comprendere “come funzionano le cose“. La sua passione e l’acume sempre mostrato a scuola gli aprirono le porte di due grandi università inglesi: Fisica a Oxford, prima, e Cosmologia a Cambridge, dopo.

Fu precisamente durante il suo primo anno di dottorato in quest’ultima università che iniziò a sentirsi sempre più debole e cadere a terra senza nessun motivo apparente. Inizialmente, i medici non riuscirono a capire cosa stesse succedendo, ma presto gli diagnosticarono la sclerosi laterale amiotrofica, una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni. Gli specialisti pronosticarono che avrebbe vissuto uno o due anni al massimo.

Lo stesso genio confessò che all’inizio si sentiva “come un personaggio tragico” e trascorreva intere giornate ad ascoltare Wagner, ma in seguito decise di dedicarsi nuovamente ai suoi studi e di tornare a Cambridge. Un fattore cruciale nella sua rinnovata voglia di vivere fu il fidanzamento con Jane Wilde, la donna che lo incoraggiò a continuare a lottare e che divenne sua moglie e madre dei suoi tre figli (successivamente divorziò per sposarsi con la sua infermiera).

Da questo momento, la sua carriera scientifica e accademica ebbe un’impennata: si laureò in Fisica a Cambridge e ai soli 28 anni era già considerato uno degli astrofisici più brillanti della sua generazione, fondamentalmente grazie ai suoi contributi allo studio delle origini dell’universo e la natura esotica dei buchi neri.

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