È morto Sigmund Jähn: il primo cosmonauta tedesco che trascorse più di 7 giorni nello spazio

Nominato Eroe dell’Unione Sovietica e della Repubblica Democratica Tedesca, l’82enne è scomparso dopo aver trascorso nel 1978 più di 7 giorni nello spazio, all'interno del programma di volo spaziale Intercosmos.

È morto Sigmund Jähn: il primo cosmonauta tedesco che trascorse più di 7 giorni nello spazio

Sigmund Jähn è scomparso il 21 settembre all’età di 82 anni, dopo aver ottenuto il prestigioso premio dell’Ordine di Lenin ed esser stato nominato il 3 settembre 1978 Eroe dell’Unione Sovietica, oltre ad essere insignito come Eroe e Meraviglioso Pilota Militare della Repubblica Democratica Tedesca. Nel 2001, inoltre, l’asteroide 17737 venne chiamata in suo onore Sigmundjähn e nel 2011 fu nominato membro onorario della Leibniz Society di Berlino.

Il 26 agosto 1978, a bordo dell’astronave sovietica Soyuz 31, era stato il primo cosmonauta tedesco ad andare nello spazio assieme al sovietico Valery Bykovsky: alla stazione spaziale sovietica Salyut 6 contribuì agli esperimenti e dopo 124 orbite tornò su Soyuz 29, atterrando il 3 settembre, trascorrendo un totale di 7 giorni, 20 ore e 49 minuti nello spazio.

L’annuncio della sua morte è stato dato domenica dal consiglio direttivo e dal Personale del centro aerospaziale tedesco: nato il 13 febbraio 1937 a Morgenröthe-Rautenkranz , nel distretto di Vogtland in Sassonia, Jähn era stato selezionato assieme al suo sostituto, Eberhard Köllner, nel 1976 per far parte del programma di volo spaziale denominato Intercosmos. Nei 10 anni precedenti aveva studiato alla Gagarin Military Air Academy nell’Unione Sovietica, dopo essersi unito nel 1955 all’aeronautica della Germania diventando pilota e scienziato militare.

Nel 1983 si specializzò nel telerilevamento della Terra, ricevendo il dottorato allo Zentralinstitut für Physik der Erde  di Potsdam: costituì quindi l’Associazione degli esploratori dello spazio, di cui fu membro fondatore nel 1985, lavorando per molti anni nel comitato esecutivo .

Il presidente del DLR Pascale Ehrenfreund ha definito la sua morte come la perdita, da parte della ricerca spaziale redesca, di un cosmonauta, scienziato ed ingegnere di fama mondiale aggiungendo che, essendo stato il primo tedesco ad andare nello spazio, è sempre stato visto come un costruttore di ponti tra Oriente ed Occidente, oltre ad un sostenitore dell’uso pacifico dello spazio. 

Ehrenfreund ha tenuto a precisare che, nonostante la sua morte, verrà conservato e perpetuato questo messaggio in sua memoria, sia per quanto riguarda la Terra che per lo Spazio.

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