Il piccolo Brad Lowery, 6 anni e malato da quando ne aveva due, conosciuto in tutto il mondo per essere stato la mascotte del Sunderland, è morto venerdì 7 luglio a causa di un tumore. A comunicarlo sono stati gli stessi genitori con un messaggio: “Il mio coraggioso ragazzo se n’è andato con gli angeli oggi alle 13.35 nelle braccia di mamma e papà e circondato dalla sua famiglia. Era il nostro supereroe e aveva combattuto la battaglia più difficile ma c’era bisogno di lui altrove”.
Nel messaggio i genitori, straziati dal dolore, si rivolgono al loro piccolo, affidandolo agli angeli: “Dormi bene e vola alto con gli angeli”. Il bambino da quando aveva due anni era stato colpito da un neuroblastoma, tumore che va a colpire le cellule del sistema nervoso simpatico.
Il piccolo Brad, già malato, era diventato la mascotte del Sunderland e per questo la sua vicenda era conosciuta in tutto il mondo. Il bambino era diventato amico di Jermain Defoe, un giocatore inglese che si era lasciato coinvolgere dalla storia e dalla simpatia di Brad, tanto che quando i giornalisti sono entrati sull’argomento del piccolo nel giorno della sua morte, è scoppiato in lacrime.
Nel mese di marzo Defoe, si è recato all’ospedale a visitare Brad, e subito dopo aveva condiviso il messaggio in cui raccontava l’esperienza: il bambino gli aveva messo addosso le coperte, desiderava solo essere coccolato: “Non voleva che andassi via, l’ho abbracciato e si è addormentato”. La madre di Brad, scherzando, aveva detto al giocatore che sarebbe dovuto rimanere tutta la notte all’ospedale. Sempre nello stesso messaggio Defoe racconta di aver risposto alla donna: “Qualcuno chiami David Moyes e gli dica che non posso giocare nel weekend”.
Il 26 marzo, pochi giorni dopo la visita all’ospedale, a Wembley, Defoe si è presentato in campo con il piccolo Brad per mano, prima della partita dell’Inghilterra contro Lituania, un’immagine memorabile che ha fatto il giro del mondo, tanto che Brad era riconosciuto come la mascotte della Premier League.