Dylann Roof condannato a morte, uccise 9 persone in Chiesa a Charleston

Dylann Roof è stato condannato a morte al termine del processo che lo vede imputato per la morte di nove persone. Il 22 è stato l'autore della strage di Charleston, durante la quale uccise nove persone di colore in una chiesa. Non si è mai pentito del gesto.

Dylann Roof condannato a morte, uccise 9 persone in Chiesa a Charleston

Dylann Roof, assassino e sostenitore della supremazia della razza bianca, è stato condannato alla pena capitale da una giuria al termine del processo che lo vedeva come unico imputato per la strage di Charleston.

Il 22enne americano è stato condannato due mesi fa per l’omicidio di nove persone di colore, che uccise a sangue freddo in una chiesa di Charleston nel 2015.
Dopo la condanna definitiva per gli omicidi, i 12 membri della giuria si sono riuniti per tre ore per decidere se condannare a morte Roof, che ha ammesso durante il processo di non essersi pentito e che, anzi, ripeterebbe il gesto senza esitazioni.

Le vittime, sei donne e tre uomini tra i 26 e gli 87 anni di età, avevano accolto Roof nel loro gruppo di studio della Bibbia e di preghiera la sera del 17 giugno del 2015. Il giovane, era andato appositamente in quella Chiesa, una delle più antiche chiese afro-americane, con l’intenzione di uccidere nella speranza di iniziare una “guerra tra razze”.

Nonostante lui stesso abbia ammesso durante la confessione di essere rimasto stupito da quanto gentili ed accoglienti le persone in Chiesa fossero state con lui, al momento della preghiera Dylann ha estratto una pistola dallo zaino ed ha iniziato a sparare, urlando offese razziali alle vittime. Il giovane tentò la fuga dopo la sparatoria, e fu arrestato il mattino dopo dalla polizia.

Tra le ammissioni fatte davanti alla giuria, Roof ha detto che quel giorno sentiva che uccidere i membri del gruppo di preghiera della Chiesa Africana Metodista Episcopale Emmanuel era una cosa che doveva fare. “Nella confessione alla FBI ho detto che dovevo farlo, sentivo che dovevo farlo quando l’ho detto e lo sento ancora.”

Prima della strage, Roof esprimeva il suo odio razziale online, dove aveva pubblicato un manifesto del suo pensiero e posato con emblemi associati con la supremazia della razza bianca e con la bandiera di battaglia dell’esercito dei Confederati, che durante la guerra civile americana lottò per il mantenimento della schiavitù.

La famiglia del giovane ha rilasciato un comunicato dopo la condanna, dicendo “Siamo la famiglia di Dylann Roof. Lo ameremo per sempre. Finché avremo vita, non riusciremo a capire perché abbia commesso questo attacco orribile che ha causato così tanto dolore a così tante brave persone”.

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