Dopo Epsilon e Delta, ad allarmare è la variante Lambda

Sequenziata per la prima volta in Perù a dicembre 2020, la variante Lambda si è progressivamente diffusa in non meno di 30 Paesi. Pur caratterizzata da sette mutazioni della proteina Spike, non sembra essere più contagiosa o aggressiva rispetto ad altri ceppi.

Dopo Epsilon e Delta, ad allarmare è la variante Lambda

Una nuova variante mette in allarme le autorità impegnate nella lotta al Covid-19. Dopo la Delta, la Delta Plus e la Kappa, a destare forti preoccupazioni è la mutazione Lambda, sequenziata per la prima volta in Perù a dicembre 2020

Diffusasi in Sudamerica, la mutazione Lambda ha progressivamente raggiunto l’Europa, l’America, l’Africa e l’Oceania. Attualmente è presente in non meno di 30 Paesi del mondo tra cui l’Italia, dove le sequenze genetiche sono state rintracciate in Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Lazio e Sicilia.

Al momento l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito la variante all’interno delle Variant of Interest (VOI), le varianti di interesse che a differenza delle Variant of Concern (VOC) destano minori preoccupazioni. Le informazioni disponibili lasciano infatti intendere che la mutazione Lambda non sia più aggressiva o contagiosa rispetto ad altri ceppi.

Ciononostante, anche questa mutazione viene osservata con attenzione da parte degli scienziati, soprattutto per via del suo insolito mix di varianti. In primo luogo desta stupore il fatto che presenti ben sette mutazioni sulla proteina Spike. Inoltre la mutazione L452Q è molto simile a quella che rende la variante Delta più contagiosa, mentre la F490S ha già dimostrato la sua capacità di rallentare la reattività degli anticorpi nei test eseguiti in provetta. 

Per il momento, prima di poter arrivare a formulare delle conclusioni inappellabili, è necessario eseguire ulteriori ricerche. Secondo i dati forniti dall’OMS, in Perù tra maggio e giugno i nuovi casi di Covid-19 erano per l’82% imputabili alla variante Lambda. Essendo questo uno dei paesi in cui la mortalità per coronavirus risulta tra le più alte al mondo, la diffusione della variante deve essere costantemente monitorata. Non a caso se a dicembre 2020 era stata identificata in 1 su 200 casi di positività, dopo pochi mesi era letteralmente esplosa arrivando a rappresentare metà dei casi registrati nella capitale Lima.

Continua a leggere su Fidelity News