Donald Trump sceglie JD Vance come suo vice, era tra i suoi critici più accaniti

Donald Trump ha nominato JD Vance come candidato alla vice presidenza nella corsa per le elezioni del 2024. Il senatore dell’Ohio era un “mai con Trump”, definì l’ex presidente un “candidato terribile” e chiese se fosse “l’Hitler americano”.

Donald Trump sceglie JD Vance come suo vice, era tra i suoi critici più accaniti

Donald Trump ha annunciato durante la convention nazionale repubblicana di lunedì di aver scelto ufficialmente la persona che correrà con lui alle elezioni presidenziali del 2024 e che, in caso di vittoria, sarà il suo vice presidente. Si tratta di JD Vance, senatore dell’Ohio di 39 anni che si è allineato con la destra populista dopo essere stato per anni un aspro critico di Trump.

Dopo lunghe riflessioni e meditazioni“, ha annunciato l’ex presidente in un post sul social Truth, “e considerando gli straordinari talenti di molti altri, ho deciso che la persona più adatta ad assumere la carica di vicepresidente degli Stati Uniti è il senatore JD Vance del Grande Stato dell’Ohio“.

Si tratta di un cambio di rotta totale per Vance, un venture capitalist che ha prestato servizio nei Marines prima di studiare scienze politiche e filosofia alla Ohio State University, conseguendo poi un dottorato in giurisprudenza presso Yale. Il 39enne balzato agli occhi del pubblico con il suo libro di memorie del 2016 adattato poi da Netflix nel film “Elegia americana“. Durante la prima corsa alla presidenza del 2016, Vance era era infatti uno dei molteplici critici conservatori di Trump.

Sono un tipo da ‘mai Trump’, non mi è mai piaciuto”, disse Vance durante un’intervista  con Charlie Rose nell’ottobre 2016. definendolo secondo la sua stima all’epoca un “candidato terribile”. Arrivò a chiedere in alcuni messaggi indirizzati a un ex compagno di stanza, se Trump fosse più un “cinico stronzo come Nixon” o, peggio, “l’Hitler americano”.

Da allora, Vance ha compiuto una drammatica trasformazione in una figura di potere di Maga, ed si è assicurato una posizione come uno stretto alleato dell’ex presidente che ha sostenuto alcuni degli impulsi più autoritari di Trump, come mettere in discussione i risultati delle elezioni del 2020. In un’intervista podcast del 2021, suggerì che Trump avrebbe dovuto epurare i dipendenti pubblici dal governo federale in caso di rielezione.

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