Denuncia tentativo di stupro e viene sparata da un poliziotto: condannato a 5 anni di carcere

Un agente di polizia di Minneapolis nel 2017 sparò a morte a una donna disarmata che aveva chiamato il 911 per denunciare un tentativo di stupro. Ieri è stato condannato a quasi 5 anni di carcere per omicidio di terzo grado e omicidio colposo.

Denuncia tentativo di stupro e viene sparata da un poliziotto: condannato a 5 anni di carcere

Mohamed Noor, un agente di polizia di Minneapolis che nel 2017 sparò a morte a una donna disarmata che aveva chiamato il 911 per denunciare un tentativo di stupro, è stato condannato ieri a quasi 5 anni di carcere per omicidio di terzo grado e omicidio colposo.

Il poliziotto aprì il fuoco nei confronti di Justine Ruszczyk Damond, un’insegnante di yoga 40enne che richiese aiuto alle forze dell’ordine, denunciando un tentativo di violenza sessuale in un viale, nei pressi della sua abitazione.

L’accaduto

I fatti risalgono alla sera del 15 luglio 2017: la donna chiamò il 911 per segnalare la presenza di un uomo che voleva abusare di lei nel vicolo dietro la sua abitazione. Alla sua richiesta di aiuto risposero gli agenti Matthew Harrity e Mohamed Noor, che si recarono sul posto ma, non trovando nessuno, si prepararono per andarsene.

Harrity, in quel momento, venne spaventato da un forte rumore. Noor, che sedeva sul sedile del passeggero, aprì istintivamente il fuoco verso il finestrino del guidatore, colpendo Damond. La donna, che si era avvicinata all’auto della polizia per chiedere aiuto, venne raggiunta da un proiettile all’addome, morendo ancora prima dell’arrivo dei soccorritori.

L’agente Noor, che all’epoca dei fatti aveva un’esperienza di meno di 2 anni, venne licenziato e accusato di omicidio colposo. Durante il processo ha sempre ammesso di aver agito istintivamente e di non aver mai voluto uccidere la donna. Ieri, per lui, la condanna a 57 mesi di reclusione, la pena massima prevista per il reato da lui commesso.

Piango ancora spesso e mi manca così profondamente. La amerò sempre”, ha detto Don Damond, il fidanzato della donna uccisa, alla corte, in teleconferenza, convinto che la sua ragazza avrebbe perdonato Mohamed per la sua incapacità di gestire le emozioni quella notte d’estate. L’agente, sparando, ha messo in pericolo di vita un ciclista e i residenti delle case circostanti, compresa una famiglia che stava intrattenendo gli ospiti su un portico adiacente agli spari.

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