C’è del…nudo in Danimarca. Ed ha nome e cognome: John Erik Wagner, un aspirante Premier già noto in patria per i suoi colpi di testa ed il suo istrionismo. Wagner infatti è conosciuto in tutto il Paese per essere un Personaggio, di quelli con la P maiuscola, capace di ricorrere più o meno a qualsiasi stratagemma pur di attirare l’attenzione su di sé, e far sì che la gente parli di lui. Ed in periodo elettorale, una caratteristica del genere è indubbiamente una qualità. Tuttavia fino ad oggi, sebbene si sia candidato diverse volte alla presidenza della Danimarca, non è mai riuscito ad ottenere grandi consensi.
Frutto di una personalità sin troppo eccentrica? Forse. Fatto sta che John probabilmente non la pensa così, e vista la sua ultima uscita, può darsi che viva veramente nella certezza di non essere ancora stato eletto, solamente per il fatto di non essere riuscito a fare finora qualcosa di veramente eclatante. Per questo, per guadagnarsi la dovuta visibilità, ha pensato bene di proporre dei manifesti elettorali scioccanti, che lo ritraggono in piena tenuta adamitica.
Ma nel suo caso, al posto della foglia di fico c’è il suo inseparabile cappellaccio da cowboy, uno dei segni contraddistintivi per eccellenza del suo rodato look. Wanger figurerà regolarmente all’interno delle schede elettorali il prossimo 18 Giugno, quando i cittadini della Danimarca saranno chiamati alle urne per decidere quale sarà la prossima guida del Paese. John, che si presenta ormai già dalle regionali del 2005 in lista, ci spera.
Nel 2013 si era guadagnato grande notorietà dopo aver fatto irruzione in uno studio televisivo, proprio nel mentre di un acceso dibattito politico-cinturone alla mano-protestando per i diritti dei minori ed inveendo contro i candidati: “Queste non sono elezioni libere!”. Successivamente venne portato via dalla sicurezza. Ora, a 52 anni, l’aspirante Premier ci riprova con il nudo: chissà che non possa rivelarsi davvero l’arma segreta per riuscire a far breccia negli elettori di Danimarca.
Un solo appunto: non è che ora i danesi finiranno per chiedersi cos’abbia in serbo per loro, semmai dovesse venire eletto? Perché in quel caso, a giudicare dal manifesto elettorale, la risposta sembrerebbe scontata.