Dal Texas: “I nostri cristiani non sposeranno mai i gay”

L'America legalizza i matrimoni gay, ma il Texas si ribella facendo leva sull'obiezione di coscienza. Il ministro della Giustizia texano: "I funzionari che si rifiuteranno di sposare gli omosessuali avranno il pieno sostegno dello Stato, non possono toccarci la libertà religiosa"

Dal Texas: “I nostri cristiani non sposeranno mai i gay”

Questi matrimoni non s’hanno da fare: è questa la risposta del repubblicanicissimo Texas al “Sì” dell’America ai matrimoni gay. Lo scorso venerdì infatti, la Corte Suprema statunitense ha disposto un’ordinanza storica, legalizzando le nozze gay negli Stati Uniti anche in quei 14 Stati che ancora si rifiutavano di unire in matrimonio persone dello stesso sesso.

Ma il Texas, che può vantare un pedigree sudista con i fiocchi, minaccia disobbedienza nei confronti del massimo tribunale federale USA, sfoderando l’arma segreta dell’obiezione di coscienza. Proprio quello stesso meccanismo spesso ridicolizzato dai repubblicani, nel tentativo di schernire coloro che vi si appellavano per giustificare la propria disobbedienza civile.

In questo caso però, si può certo affermare che la situazione si sia interamente capovolta. A poco servirà dunque l’oramai sancita incostituzionalità di proibire i matrimoni gay in tutti gli Stati americani: i texani potranno continuare a rifiutarsi di far convolare a nozze gli omosessuali, in barba a quanto sancito dalla Corte in base al XIV emendamento della Costituzione americana.

“L’amore vince” aveva subito tweetato il Presidente Barack Obama, in seguito alla storica legalizzazione delle nozze gay, definita dallo stesso leader a stelle e strisce come “Una conquista straordinaria per l’America”. Eppure Ken Paxton, ministro della Giusizia del Texas, si è mostrato deciso ad andare controcorrente: i funzionari che si rifiuteranno di celebrare le nozze gay-da venerdì passibili di denuncia-riceveranno il pieno supporto da parte dello Stato.

La motivazione è presto spiegata, ed a farlo ci ha pensato lo stesso Paxton: gli addetti comunali “Conservano le loro libertà religiose, e quindi possono rifiutarsi di concedere una licenza di matrimonio a persone dello stesso sesso”. L’espediente utilizzato dai repubblicani conservatori è dunque quello della libertà religiosa: se il credo di una persona proibisce l’unione tra coppie gay, allora-secondo il ministro della Giustizia texano-quella persona potrà rifiutarsi di adempiere ai propri doveri, riservandosi il diritto di annullare autonomamente la sentenza della Corte Suprema.

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