“Non accetteremo mai l’allargamento della Nato fino ai nostri confini, è una minaccia che noi percepiamo chiaramente”. Non ha usato mezzi termini il Presidente russo Vladimir Putin, che ha avuto un colloquio con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in missione diplomatica in Russia per cercare di trovare una soluzione alla crisi con l’Ucraina. Putin ritiene che se l’Ucraina dovesse entrare nella Nato, sarebbe come avere l’Occidente e quindi anche gli Stati Uniti d’America sotto casa.
Qualcosa che Mosca non gradisce assolutamente, anche se il Cremlino si è detto d’accordo con il cercare una soluzione, anche se su alcune posizioni “non si può negoziare”, così come ha ribadito lo stesso Scholz. I due leader hanno tenuto anche una conferenza stampa per informare su quanto detto durante il colloquio. Insomma ci sarebbero dei segnali di distensione, anche se la tensione rimane alta. La Russia in queste ore ha cominciato a ritirare alcune sue truppe dal confine con l’Ucraina, che secondo quanto riferisce il Cremlino stanno tornando alle proprie basi.
Putin: “Risolvere questa questione adesso”
“Da 30 anni ci dicono che la Nato non si allargherà verso la Russia, invece è accaduto. E ci dicono che l’Ucraina non è ancora pronta per entrare nella Nato. Ma se questo avverrà domani o dopodomani, per noi non cambia nulla. Vogliamo risolvere questa questione adesso” – così ha detto Putin in conferenza stampa.
Il Ministro degli Esteri russo, Lavrov, ha affermato che il ritiro delle truppe dal confine era programmato e non dipende “dall’isteria occidentale”. Gli americani infatti nella giornata di ieri avevano preventivamente spostato la sede della loro ambasciata da Kiev a Leopoli, una mossa assolutamente ingiustificata per Mosca. La Cnn aveva poi indicato la data del possibile attacco russo all’Ucraina, che secondo fonti di intelligence era previsto per domani 16 febbraio.
Lavrov ha detto che sia gli USA che la Nato hanno dato risposte positive ad alcune iniziative russe sulla sicurezza che per diverso tempo erano state respinte. Un ulteriore segnale di de-escalation, forse, ma nonostante questo si continuerà a negoziare. “Non ci sono segnali sul terreno che la Russia stia riducendo le truppe ai confini dell’Ucraina” – questo il pensiero di Jens Stoltenberg, Segretario Generale della Nato, per il quale comunque i segnali positivi arrivati da Mosca sono preludio di un “cauto ottimismo”.