I crimini di guerra non sono prerogativa esclusiva dell’esercito russo nella guerra tra Ucraina e Russia. “Sempre più spesso, infatti, stanno emergendo episodi inquietanti imputabili anche all’esercito ucraino“, scrive il giornalista Davide Falcioni di Fanpage, in riferimento al video che da giorni circola su Telegram e che mostra l’esecuzione di un gruppo di prigionieri russi disarmati da parte di combattenti ucraini.
Le crude immagini del video, la cui autenticità è stata verificata dal quotidiano ‘New York Times, hanno fatto il giro del mondo: diversi soldati russi sono riversi a terra nelle loro pozze di sangue. Quando uno di loro con la testa coperta si muove un combattente ucraino gli spara rioetutamente. Al terzo colpo il soldato russo smette di muoversi. Prima che gli spari esplodano, una persona dice: “Quello è ancora vivo. Riprendi questi predoni. Sta ansimando“. “Gloria all’Ucraina”, ripetono ridendo i combattenti.
Vicino alla vittima almeno altri tre soldati russi, di cui uno con un evidente trauma cranico e le mani legate dietro la schiena. Indossano tutti una mimetica e hanno la banda bianca sulle braccia che solitamente indossano i soldati russi. Ci sono attrezzature sparse e a distanza di pochi metri dai corpi si vede un BMD-2, un veicolo corazzato da combattimento della fanteria utilizzato dalle unità aviotrasportate russe.
L’esecuzione sarebbe avvenuta alla fine di marzo, quando era già iniziato il ritiro russo da quel fronte. Il 2 aprile, il giornalista freelance Oz Katerji ha pubblicato su Twitter le immagini del convoglio distrutto, riferendo che i soldati ucraini gli avevano detto di aver teso un’imboscata ai russi un paio di giorni prima, durante la quale alcuni prigionieri sarebbero stati catturati.
Possibile crimine di guerra
Il “New York Times” ha individuato il luogo in cui il video è stato registrato mediante geolocalizzazione nelle vicinanze della città di Bucha, dove sono state trovate centinaia di vittime civili: l’esecuzione di prigionieri costituisce un crimine di guerra al pari degli attacchi ai civili.
Se i soldati russi fossero stati giustiziati dopo essersi arresi, come induce a dedurre il fatto un soldato giacia con le mani legate, l’incidente potrebbe costituire un crimine di guerra in violazione delle convenzioni di Ginevra sul trattamento dei prigionieri. La fascia con i colori giallo e blu e le grida di “gloria all’Ucraina” porta ad identificare come ucraini i soldati che registrano, sparano e commentano la scena. La loro unità non è chiara, ma l’agenzia di stampa ucraina Uniam che ha diffuso il video attribuisce quanto accaduto alla “Legione georgiana“, un’unità paramilitare di volontari georgiani che combatte dalla parte dell’Ucraina dal 2014.
Il 2 aprile lo stesso ministero della Difesa ucraino ha twittato della distruzione del convoglio russo, definendolo “un lavoro di precisione” da parte delle forze ucraine. “Questi non sono nemmeno umani“, dice un soldato ucraino nel video mentre cammina tra i veicoli distrutti, aggiungendo che due luogotenenti russi erano stati fatti prigionieri.