Covid-19, OMS: "Contagi dimezzati nel mondo da inizio anno", la pandemia rallenta

Il Sars-CoV-2, secondo i dati in possesso dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, sta "rallentando" la sua corsa e si è passati dai 5 milioni di contagiati a 2,6 del periodo 8-14 febbraio. "L'incendio non è domato, ma è di dimensioni più ridotte".

Covid-19, OMS: "Contagi dimezzati nel mondo da inizio anno", la pandemia rallenta

La pandemia da Covid-19 starebbe rallentando la sua corsa, e lo dimostrerebbero i dati in possesso dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, anche se i numeri restano comunque molto alti. Secondo quanto riferito da Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell’Ente mondiale con sede a Ginevra, nel periodo che andava dal 4 al 10 gennaio 2021 le infezioni da Sars-CoV-2 nel mondo viaggiavano ad un ritmo di 5 milioni, mentre dall’8 al 14 febbraio sono state 2,6 milioni le infezioni da Covid registrate a livello globale. Anche se però i numeri sono più “positivi” rispetto a prima, l’Organizzazione non abbassa la guardia, e infatti proprio in questi giorni ha invitato tutte le nazioni del mondo a tenere alta l’attenzione.

Ghebreyesus ha pubblicato un post su Twitter, nel quale ha pubblicato i dati del nuovo trend rilevato dall’Oms. “Ciò che conta adesso è come rispondiamo a questo trend. L’incendio non è domato, ma abbiamo ridotto le sue dimensioni. Se smettiamo di combatterlo su qualsiasi fronte, ritornerà ruggendo” – questo è il monito del direttore dell’agenzia Onu per la salute, che fa capire quindi di come il pericolo non sia scampato, tutt’altro. 

Oltre 109 milioni di infezioni nel mondo

A spaventare sono soprattutto i numeri che le autorità sanitarie hanno raccolto in questi primi 365 giorni di pandemia. Il Sars-CoV-2, secondo i dati resi noti dalla Johns Hopkins University, in poco più di un anno ha provocato 109.155.627 casi e 2.407.869 morti. Cifre di gran lunga superiori a quelle di una guerra, che ci fanno riflettere sulla letalità che può avere questa malattia, sia tra gli anziani che tra i giovani. Molti ragazzi sono infatti deceduti a causa del Covid: persone sanissime, che non avevano nessuna patologia pregressa. 

E adesso a preoccupare l’Oms sono le varianti che si stanno sviluppando. Nel nostro Paese, che è uno dei più colpiti dalla pandemia, sono presenti sia la mutazione “inglese”, che quelle “sudafricana” e “brasiliana”. Secondo l’Oms il numero dei casi a livello globale è diminuito perla quinta settimana consecutiva, ma la situazione, proprio a causa delle varianti, viene tenuta sotto costante contollo. 

“Questo dimostra che semplici misure di salute pubblica funzionano contro il #COVID19, anche in presenza delle varianti” – così ha commentato Ghebreyesus pubblicando un altro post a mezzo social. Nelle prossime settimane l’Oms pubblicherà un altro report, tramite il quale potremo farci un’idea di come sta proseguando la pandemia a livello globale. L’emergenza, in ogni caso, non è ancora finita e il peggio non è alle spalle.

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