Covid-19, negli USA prove di ritorno alla normalità: il Madison Square Garden riapre al pubblico

La famosa arena ha riaperto i battenti al pubblico ieri 23 febbraio, in occasione della partita di NBA di basket tra Knicks e i Golden State Warriors. Capienza ridotta al 10%, ovvero con 2.000 spettatori. La chiusura un anno fa.

Covid-19, negli USA prove di ritorno alla normalità: il Madison Square Garden riapre al pubblico

A New York si prova a tornare alla normalità, o meglio ad una situazione di quasi normalità. L’emergenza sanitaria causata dal Covid-19, infatti, negli Stati Uniti continua ancora, così come nel resto del mondo, ma dalla Casa Bianca si dicono fiduciosi che i vaccini facciano il loro effetto, ed in effetti già milioni di persone hanno ricevuto il siero anti Covid. Nella giornata del 23 febbraio il Madison Square Garden ha riaperto i battenti al pubblico nel cuore della Grande Mela, e lo ha fatto in occasione della partita di NBA tra i padroni di casa, i New York Knicks, e i temibili Golden State Warriors. 

Con 19.812 posti a sedere, il Garden è una delle arene coperte più grandi del mondo. In questo periodo di emergenza sanitaria, però, la gente non è potuta entrare e tutti gli eventi si sono svoli a porte chiuse. Ma il 23 febbraio ha segnato una data spartiacque, con il pubblico che è tornato a sedersi nell’impianto. La capienza, per ovvie ragioni di sicurezza, si è fermata al 10%, ovvero a 2.000 spettatori, che distanziati e con le mascherine hanno potuto assistere al match. “Il nostro scopo è di riempire il Madison Square Garden ma fin quando non sarà possibile faremo del nostro meglio per accomodare il maggior numero di persone nel modo più sicuro” – così ha detto David Hopkinson, MSG Sports EVP e presidente di Team Business Operations

Obbligo di test Covid negativo all’ingresso

Ai presenti che avevano acquistato il biglietto, è stato chiesto anche un test Covid negativo eseguito nelle 72 ore precedenti l’evento. Dopo aver effetuato l’esame gli spettatori si sono potuti recare presso l’impianto con il ticket per poter assistere alla partita dei loro beniamini. Nonostante la sonora sconfitta dei padroni di casa, che hanno perso contro i Warriors per 106 a 114 , risultato quindi in favore della squadra di San Francisco, il pubblico dopo un anno ha potuto vedere dal vivo una partita della maggiore lega cestistica del Paese. 

Ma la pandemia non è affatto finita, e negli Stati Uniti ogni giorno si registrano migliaia di contagiati e di morti a causa del Covid-19. Solo nella giornata del 23 febbraio il bollettino epidemiologico Usa ha fatto registrare 71.802 nuovi casi. I morti dall’inizio dell’epidemia hanno superato le 500.000 unità, una vera e propria ecatombe.

Gli States sono il Paese più colpito dalla pandemia provocata dal coronavirus Sars-CoV-2. L’Esecutivo presieduto da Joe Biden ha introdotto l’uso obbligatorio della mascherina su tutto il territorio nazionale, cosa che che Donald Trump non aveva fatto. Il tycoon diverse volte, nel corso del suo mandato, ha sminuito l’emergenza sanitaria, considerando il Covid come una malattia sostanzialmente come un’influenza, rassicurando il popolo che non c’era nulla di cui spaventarsi. “E’ come l’influenza, fa 100 mila morti l’anno, ma non per questo chiudiamo il Paese. Dobbiamo conviverci, e in gran parte della popolazione è meno letale” – così aveva detto Trump in un suo discorso tenuto a ottobre 2020 dal seminterrato della Casa Bianca, dove si trovava in isolamento in quanto contagiato dal Covid-19.

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