Non c’è pace in India, dove migliaia di persone al giorno continuano a morire e a contagiarsi a causa del coronavirus Sars-CoV-2. Secondo quanto riferiscono le autorità sanitarie internazionali, il Paese asiatico è diventato il nuovo epicentro mondiale della pandemia. Con oltre 300 mila contagi al giorno registrati su tutto il territorio nazionale, composto da numerosi stati federati, l’India è seconda al mondo per infezioni giornaliere registrate. Sono oltre 17 milioni i contagi registati da inizio pandemia.
Al momento nei cimiteri non c’è più posto per seppellire le persone, per cui i cadaveri dei morti di Covid-19 vengono bruciati all’aria aperta e in strada, su pire improvvisate. A questo si aggiunge una notizia ancora più drammatica, che ci fa capire che tipo di emergenza sta vivendo l’India e la gravità della situazione: i media fanno sapere che sta per finire la legna per bruciare i corpi. I forni crematori, ormai, lavorano 24 su 24, senza sosta.
Sceso in campo l’esercito
Il Premier Narenda Modi intanto starebbe facendo pressioni per accaparrarsi la quota maggiore delle 60 milioni di dosi del vaccino AstraZeneca di dosi che gli Stati Uniti intendono mettere a disposizione dei Paesi più bisognosi a livello mondiale. Tra questi rientrerebbe anche l’India. Il generale dell’Esercito Bipin Rawat, nella giornata del 27 aprile ha avuto un colloquio con lo stesso Primo Ministro: durante l’incontro si è deciso di usare l’Esercito per far fronte all’epidemia.
In molti ospedali del Paese, soprattutto nella zona intorno a Nuova Delhi, la capitale del Paese, manca l’ossigeno per assistere i malati. Diversi stati del mondo hanno cominciato a mandare aiuti al Paese asiatico, soprattutto macchinari per le terapie intensive e tamponi. A Nuova Delhi è stato anche riaperto un ospedale da campo allestito durante la prima ondata lo scorso anno.
Nel frattemo il torneo di cricket nazionale più grande del mondo, l’Indian Premier League, ha deciso di non interrompere la competizione e ciò sta scatenando forti polemiche all’interno dell’opinione pubblica indiana. La Jsw Steel Ltd, che è una delle più grandi aziende del settore siderurgico, sta tagliando la produzione di acciaio in modo da rinconvertire parte dello stabilimento alla produzione di ossigeno liquido, già utilizzato negli altiforni. L’obiettivo è arrivare a produrne più di 900 tonnellate al giorno entro la fine di aprile.