Covid-19, Bill Gates: "I prossimi quattro o cinque mesi sembrano piuttosto cupi"

Il filantropo e fondatore di Microsoft ha rilasciato nelle scorse ore un'intervista all'emittente statunitense Nbc in merito alla pandemia provocata da Sars-CoV-2. Potremo tornare alla normalità forse entro la primavera 2021.

Covid-19, Bill Gates: "I prossimi quattro o cinque mesi sembrano piuttosto cupi"

Il filantropo e fondatore di Microsoft, Bill Gates, è tornato a parlare della pandemia di Covid-19 nel mondo. Gates, che insieme a sua moglie gestisce una fondazione senza scopo di lucro per aiutare le persone in difficoltà, è stato intervistato nelle scorse ore dall’emittente statunitense Nbc, dove ha spiegato che, per quanto riguarda l’emergenza sanitaria, “i prossimi quattro o cinque mesi sembrano piuttosto cupi”. Secondo il professionista, infatti, c’è bisogno che le persone adottino ancora per diverso tempo dei comportamenti responsabili utili a frenare il contagio. 

La fondazione Bill & Melinda Gates è in prima linea, infatti, nella lotta alla pandemia. Spesso in questi ultimi anni lo stesso fondatore di Microsoft ha messo in guardia il mondo intero dai pericoli che l’umanità si sarebbe trovata ad affrontare, come appunto quelli derivanti dallo sviluppo di una pandemia su scala planetaria. Per Gates c’è bisogno quindi che le persone raddoppino la loro dose di attenzione. 

Bill Gates fiducioso negli anticorpi monoclonali

Il professionista ha anche vaticinato su una possibile fine della pandemia nel prossimo futuro. Secondo Gates la svolta vera e propria arriverà con la messa in commercio degli anticorpi monoclonali. Si tratta di un trattamento specifico, ancora in fase di studio, che mira a bloccare il virus all’interno dell’organismo. In particolare gli anticorpi monoclonali imitano la capacità del corpo umano di reagire all’infezione provocata dal Sars-Cov-2, contribuendo quindi a creare le difese immunitarie nei confronti della malattia. 

Gates ritiene che questa cura possa far tornare alla normalità le persone in tutto il mondo. Questo però non avverrà in tempi rapidi, ma se non ci saranno intoppi nella ricerca gli anticorpi monoclonali potrebbero essere messi in commercio forse dalla prossima primavera. Il trattamento in via di sperimentazione su diversi pazienti con questa cura sembra stia avendo risultati confortanti, ma solo nei prossimi mesi si potranno conoscere i rilsultati definitivi, quando a molti pazienti saranno già stati somministrati gli anticorpi. 

Stati Uniti la nazione più colpita dalla pandemia

Intanto gli Stati Uniti continuano ad essere il Paese più colpito dalla pandemia. Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Johns Hopkins University negli States, da inizio pandemia, si sono registrati 14.761.576 infezioni. Nella giornata di giovedì 3 dicembre ci sono stati oltre 3.000 decessi, un numero record dall’inizio dell’emergenza sanitaria. 

Gli Stati Uniti da quando è arrivato il virus non hanno adottato delle restrizioni pesanti alle libertà personali, solo alcuni stati federali, vista la situazione, hanno deciso di adottare per diverse settimane restrizioni simili a quelle delle nazioni europee. Il nuovo presidente Joe Biden ha annunciato che, una volta insiedato alla Casa Bianca, renderà la mascherina obbligatoria sull’interno territorio statuitense. 

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