Covid-19. a Singapore la peggior ondata dall’inizio della pandemia: quasi tutti sono vaccinati

La città-stato asiatica è stata un modello esemplare nella gestione della pandemia, ma da settembre sta facendo i conti con una impennata di casi mai vista prima. Alcuni attribuiscono tutto ciò al fallimento della campagna vaccinale, ma non è così.

Covid-19. a Singapore la peggior ondata dall’inizio della pandemia: quasi tutti sono vaccinati

La pandemia, e questo è ormai chiaro, non è ancora finita, anche se in alcune parti del mondo pare che la situazione sia tutto sommato tornata ad una sorta di normalità. L’Europa in queste ultime settimane sta facendo i conti però con una nuova impennata di casi Covid-19, che stanno provocando apprensione tra le autorità delle varie nazioni. Anche in Asia si sta assistendo ad una recrudescenza dei contagi, specialmente a Singapore. La città-stato- asiatica conta ottimi numeri di vaccinazione, visto che l’80% della popolazione è completamente immunizzata contro il Covid-19.

Singapore conta quasi 6 milioni di abitanti. In quest’ultimo mese e mezzo però le infezioni sono aumentate in maniera esponenziale, tanto che Singapore sta vivendo la peggior ondata di Covid dall’inizio della pandemia. Pe molte persone questo è il segno del fallimento della campagna vaccinale, ma e autorità hanno spiegato che si tratta di un processo del tutto naturale, visto che le restrizioni sono state abolite e ora il Sars-CoV-2 sta circolando liberamente tra la popolazione. 

Convivenza con il virus

Dale Fisher, professore di Malattie Infettive presso l’Università Nazionale di Singapore e Presidente del Global Outbreak Alert and Response Network delle Nazioni Unite, ha riferito alla stampa internazionale che in questo modo si sta permettendo al virus di diventare endemico, questo perchè la maggior parte delle persone è vaccinata e contrae solitamente una infezione poco grave che non richiede ricovero in ospedale. 

Anche il numero dei morti giornalieri per Covid a Singapore sta aumentando, essendo arrivato a 15, quando nel primo periodo della pandemia ve ne erano stati praticamente zero. Colpa dei vaccini che non funzionano? No, non proprio. “Anche se i vaccinati sono dieci volte più numerosi dei non vaccinati nella popolazione, sono quest’ultimi a rappresentare la maggioranza dei pazienti in terapia intensiva, che hanno bisogno di ossigeno e che alla fine muoiono” – così ha poi inoltre spiegato Fisher. 

La città-stato ha quindi cominciato la convivenza con il virus, cambiando strategia. Nei mesi scorsi erano state adottate misure molto forti per poter contrastare la pandemia, come la quarantena forzata e restrizioni nelle zone di confine, che adesso sono state abolite. Tra l’altro le autorità ricordano che anche i vaccinati possono contrarre l’infezione, anche se in modo molto meno grave dei non vaccinati. 

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