Coronavirus: costruito in 10 giorni l’ospedale di Wuhan

L'ospedale di Huoshenshan, a Wuhan, da oggi è pronto ad accogliere circa mille pazienti. Il secondo ospedale, il Lieshenshan, verrà consegnato fra tre giorni, il 6 febbraio.

Coronavirus: costruito in 10 giorni l’ospedale di Wuhan

Decidere di costruire un ospedale, anzi due ospedali, quando l’epidemia aveva già mietuto le sue prime vittime poteva sembrare un’impresa inutile, per i tempi che richiede una costruzione e, invece, sorprendendo tutti, il primo nuovo ospedale di Wuhan è stato portato a termine.

Il cantiere era stato avviato per fronteggiare l’emergenza del coronavirus una decina di giorni fa, il 25 gennaio 2020, e ieri le autorità cinesi hanno annunciato che la struttura è già “stata consegnata ai medici militari cinesi che stanno fronteggiando l’epidemia“, si legge in corriere.it.

Completata in tempi record la struttura, che porta il nome di Huoshenshan, è la prima delle due che sono state progettate a Wuhan, 11 milioni di abitanti, città in cui è stato individuato il primo focolaio del virus. L’ospedale è stato attrezzato per accogliere e assistere tra 700 e 1.000 persone. La seconda struttura sarà pronta fra tre giorni, il 6 febbraio, e sarà chiamata Lieshenshan.

In Corriere on line si legge che “Il presidente Xi Jinping, a capo della Commissione centrale militare, ha dato l’approvazione all’invio del personale medico militare composto da 1.400 unità”. L’ospedale di Huoshenshan avrà 950 medici degli ospedali che collaborano con la “People’s Liberation Army (PLA) Joint Logistic Support Force”, e potrà inoltre contare su altri 450 medici già presenti a Wuhan nelle università militari dell’esercito, marina e aeronautica.

Tra questi medici, alcuni hanno collaborato anche nella campagna contro la Sars del 2002 – 2003 e per questo hanno una buona esperienza di come combattere i virus. Hanno lavorato all’ospedale Xiaotangshan di Pechino, costruito anche allora per far fronte all’emergenza Sars. Ora, lo stesso ospedale è in fase di sistemazione per tornare operativo contro il coronavirus. Gli stessi medici sono stati in Sierra Leone e Liberia per partecipare alle missioni anti-Ebola. A Wuhan, oltre a questi medici, sono presenti “anche 15 esperti di prevenzione e controllo delle epidemie“, si legge sempre in corrire.it.

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