Donald Trump ha detto di si, il presidente Usa si è manifestato pronto ad un incontro, alle giuste condizioni, con Kim Jong-un, leader nordcoreano. Trump durante un’intervista a Bloomberg News ha detto apertamente: “Lo incontrerei sicuramente e ne sarei onorato“.
Trump avrebbe anche detto che secondo lui molti leader politici non lo direbbero mai, ma lui, il presidente Usa, sì, “alle giuste condizioni, lo incontrerei“.
La Casa Bianca, nella serata, si è apprestata a rendere noto che in questo momento non ci sono le “condizioni giuste” da prevedere un prossimo incontro tra il presidente Usa ed il leader nordcoreano. Sean Spicer, portavoce della Casa Bianca ha aggiunto che Kim Jong-un, dovrebbe dare prova di “buona fede“, ma non ha precisato in che cosa consiste.
Qualche ora prima di queste notizie uno dei portavoce del ministero degli esteri di Pyongyang alla Kcna, agenzia di stampa statale nordcoreana, ripresa poi dalla sudcoreana Yonha, aveva ripetuto che la Corea del Nord è sempre pronta per fare un test nucleare “a qualsiasi momento e in qualsiasi luogo deciso dalla leadership suprema“.
Soprattutto in questo momento in cui gli Usa stanno cercando di convincere altri Paesi ad infliggere sanzioni contro la Corea del Nord, “spingeremo alla massima velocità lo sviluppo della deterrenza nucleare“, ed ha concluso dicendo che sono pronti al 100% per rispondere a qualsiasi cosa decidano gli Stati Uniti.
Nel frattempo in Corea del Sud, è giunto – senza preavviso – il direttore della Cia, Mike Pompeo, che ha confermato la presenza dell’ambasciata Usa a Seul, considerata la crisi con la Corea del Nord. La notizia è stata riferita dai media sudcoreani, Qui Pompeo si è incontrato con il capo dell’intelligence della Corea del Sud e con alti funzionari dell’ufficio presidenziale.