Corea del Nord, riattivato reattore nucleare Yongbyon

È quanto emerge dall'annuale rapporto pubblicato dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica, dove la Corea del Nord sembra aver riavviato a luglio il reattore di Yongbyon usato per il riprocessamento e la produzione di plutonio.

Corea del Nord, riattivato reattore nucleare Yongbyon

 Il rapporto annuale pubblicato dall’ AIEA ossia l’genzia internazionale per l’energia atomica è comprensivo dei nuovi sviluppi in termini di attività nucleari nel paese nord coreano, in particolare fanno riferimento al reattore da 5 megawatt, da cui in passato hanno fabbricato le barre di combustibile esaurito per estrarre il plutonio alla base delle armi nucleari.

Il rapporto dell’AIEA si basa su prove certe confermate dalle numerose attività di intelligence sud coreana e dalle analisi di immagini satellitari. L’agenzia afferma anche che il laboratorio radiochimico annesso al complesso nucleare di Yongbyon sia rimasto operativo per circa cinque mesi, dalla metà di febbraio 2021 all’inizio di luglio. L’edificio ospita anche un impianto a vapore utilizzato per il riscaldamento di una centrale di riprocessamento delle barre di combustibile esauste. Il periodo di cinque mesi è il tempo necessario al completo riprocessamento dell’intero combustibile irradiato dal nucleo del reattore da 5mw, tempo in cui è rimasto attivo. Il documento menziona segnali probatori quali lo scarico di acqua per il raffreddamento del reattore che fanno capire che il reattore è attivo e in funzione.

Il complesso nucleare di Yongbyon ospita un singolo reattore da cinque megawatt di energia, dal quale in passato la Corea del Nord ha ottenuto barre di combustibile esausto per l’estrazione del plutonio destinato alla realizzazione di testate missilistiche nucleari, infatti viene considerato come uno dei principali siti nucleari della Corea del Nord.

Questa continuazione del programma nucleare da parte della Nord Corea è una vera e propria violazione degli accordi stabiliti tra la nazione e il Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

Secondo il ministero della Difesa sudcoreano, Pyongyang non ha risposto alle chiamate quotidiane del Sud tramite la ‘linea rossa telefonica’ come protesta ma si è aperto un colloquio tra Kim e Noh Kyu-duk, che ricopre il ruolo di chief nuclear envoy per la Sud Corea, hanno discusso di vari argomenti dell’assistenza umanitaria e quella sanitaria, rinnovando il ricorso al dialogo come prima linea d’azione. Così Noh Kyu-duk è volato a Washington per riunirsi con alti funzionari del Dipartimento di Stato e del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca.

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