Coppia voleva un maschio e si libera della figlioletta di due mesi

Una coppia del Punjab, in Pakistan, è coinvolta nella dipartita della loro figlia di due mesi; il padre ha confessato mentre la madre è ancora ricercata, e le autorità indagano su tutte le circostanze dell’accaduto.

Coppia voleva un maschio e si libera della figlioletta di due mesi

Un episodio ha scosso la comunità di Mianwali, nel Punjab pakistano, dove una coppia si trova al centro di un’inchiesta per la scomparsa della loro figlia di appena due mesi, annegata in una cisterna. Le autorità locali hanno confermato che la bambina è stata trovata senza vita all’interno dell’abitazione della famiglia, e le circostanze dell’accaduto hanno immediatamente sollevato preoccupazione e attenzione internazionale.

Secondo quanto riportato dalle autorità, il padre della neonata ha ammesso le proprie responsabilità, collegando l’episodio alla frustrazione legata alla nascita di un’altra bambina, anziché del figlio maschio desiderato. Le motivazioni alla base della vicenda riflettono una problematica culturale più ampia, presente in alcune aree del Paese, legata a preferenze di genere che condizionano scelte e comportamenti all’interno delle famiglie.

Al momento, la madre della bambina risulta irreperibile, e le autorità stanno lavorando per rintracciarla e chiarire il suo ruolo nella vicenda. Le indagini in corso mirano a ricostruire ogni dettaglio, dall’ambiente domestico agli ultimi movimenti della coppia, con l’obiettivo di comprendere appieno le dinamiche che hanno portato a questo triste epilogo. Le forze dell’ordine hanno sottolineato come la priorità sia garantire che entrambi i genitori rispondano delle proprie responsabilità, tutelando eventuali altri membri della famiglia e assicurando che simili episodi non si ripetano.

Questo caso richiama l’attenzione su un problema sociale delicato: le pressioni e le aspettative legate al genere dei figli possono avere conseguenze gravi e influenzare profondamente la vita delle famiglie, così come il benessere dei bambini. Organizzazioni locali e internazionali hanno già espresso preoccupazione per la situazione, sottolineando l’importanza di interventi mirati di sensibilizzazione e supporto alle famiglie, per prevenire che simili episodi si verifichino in futuro.

Il padre, al momento sotto custodia, ha collaborato con le autorità fornendo dettagli sulla vicenda, mentre la madre rimane ricercata. Gli investigatori hanno assicurato che continueranno a seguire tutte le piste e a raccogliere informazioni dai vicini, da parenti e da eventuali testimoni, per avere un quadro completo e accurato della situazione. L’inchiesta prosegue senza interruzioni, con l’obiettivo di chiarire ogni aspetto della vicenda e di tutelare chiunque possa essere a rischio in contesti simili. In attesa degli sviluppi, la comunità di Mianwali resta profondamente scossa. Il caso ha suscitato dibattiti sul ruolo della sensibilizzazione culturale e sull’importanza di promuovere il rispetto della vita e del benessere dei bambini, indipendentemente dal genere. Le autorità locali invitano la popolazione a collaborare segnalando eventuali informazioni utili e ribadiscono il loro impegno a garantire giustizia.

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